Quanto costa la missione Rosetta

La risposta a una domanda ricorrente: per atterrare su una cometa a 510 milioni di chilometri dalla Terra servono molti soldi, ma probabilmente meno di quanti pensate

di Emanuele Menietti – @emenietti

Da quasi due giorni il lander Philae si trova sulla superficie di una cometa a oltre 510 milioni di chilometri dalla Terra, grazie alla missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Non era mai successo prima nella storia che qualcosa costruito dall’uomo atterrasse su una cometa, con strumenti per analizzare le sue caratteristiche e la composizione del suolo, ma nonostante l’enorme risultato ottenuto dal punto di vista tecnico e scientifico, c’è chi si è chiesto (anche con qualche eccesso polemico) se abbia davvero senso spendere denaro per lo Spazio e se i costi siano effettivamente ripagati dai risultati che i ricercatori ottengono. È una domanda ricorrente, che si ripresenta a ogni missione spaziale di un certo rilievo, e i numeri di quanto sta costando l’avventura di Rosetta e Philae possono aiutare a farsi meglio un’idea dei costi e dei benefici delle esplorazioni nello Spazio.

Prima di qualsiasi calcolo economico, bisogna ricordare che finora la missione Rosetta è stata un successo: la sonda con a bordo Philae ha viaggiato per 6,4 miliardi di chilometri negli ultimi 10 anni compiendo un percorso piuttosto tortuoso per sfruttare la spinta orbitale di altri pianeti, ha infine raggiunto la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (67P/C–G), ha iniziato a orbitarle intorno raccogliendo dati e scattando incredibili fotografie e infine ha rilasciato il lander che il 12 novembre è sceso sulla superficie. L’atterraggio di Philae è stato più turbolento del previsto e il lander deve ora fare i conti con qualche problema dovuto alla sua posizione e alla scarsa esposizione alla luce del Sole, che complica il caricamento delle batterie tramite i pannelli solari. Da due giorni centinaia di ricercatori stanno lavorando senza sosta per capire quali priorità dare a Philae negli esperimenti e nelle rilevazioni da eseguire, e grazie ai primi dati hanno già scoperto cose importanti sulle caratteristiche geologiche della cometa.

Costi
Il costo complessivo della missione Rosetta è di 1,4 miliardi di euro, cifra che fa riferimento a tutte le spese affrontate e a quelle che dovranno essere ancora coperte in un periodo di 20 anni, dall’inizio della progettazione dell’iniziativa nel 1996 alla fine del 2015 quando terminerà la missione. Negli 1,4 miliardi di euro c’è dentro un po’ di tutto: lo sviluppo e la costruzione della sonda, di Philae e di tutti gli strumenti che si portano a bordo, più i costi per il loro lancio nello Spazio.

L’ESA stima che la parte che riguarda Philae, su cui si è concentrata l’attenzione negli ultimi giorni, abbia un costo complessivo intorno ai 220 milioni di euro (cifra compresa negli 1,4 miliardi).

È tanto o è poco?
Per una missione di questo tipo, estremamente ambiziosa, 1,4 miliardi di euro non sono una cifra particolarmente alta, soprattutto se confrontata con il costo di altre missioni spaziali o di spese simili che vengono affrontate qui sulla Terra per altre cose. Scienceogram, sito piuttosto autorevole che si occupa di analizzare la spesa per la scienza nel Regno Unito, ha calcolato che con 1,4 miliardi di euro si possono acquistare quattro grandi aerei di linea Airbus A380, mentre sul suo sito l’ESA spiega che la missione Rosetta costa la metà rispetto a un sottomarino di ultima generazione, di solito acquistato per scopi militari molto meno pacifici rispetto a quelli di scoprire come funzionano le comete.

Chi paga
L’ESA è finanziata da fondi pubblici grazie ad accordi con i suoi 20 stati membri: 18 sono paesi dell’Unione Europea cui si aggiungono Norvegia e Svizzera. Altri otto paesi europei hanno accordi di cooperazione e anche il Canada dà una mano per alcuni progetti. L’ESA porta avanti due tipi di programmi: quelli più corposi fanno parte delle attività obbligatorie cui sono tenuti a partecipare tutti gli stati membri, mentre altri progetti più laterali sono opzionali.

spese-esa

Ogni stato partecipa con una quota in proporzione al proprio prodotto interno lordo (PIL). Nel 2013, per esempio, l’Italia è stata il terzo finanziatore dell’ESA con un fondo di 400 milioni di euro (11,6%); al primo posto c’era la Germania con 772,7 milioni di euro (21,7%), seguita dalla Francia con 747,5 milioni di euro (21,7%). Il budget a programma per il 2013 dell’ESA era di 4 miliardi di euro, e parliamo di un solo anno: nel caso della missione Rosetta gli 1,4 miliardi di costi totali sono “spalmati” invece su 20 anni di attività.

Costo a testa
Quelli di Scienceogram hanno fatto qualche calcolo sul costo di Rosetta per i cittadini che vivono nei paesi partner dell’ESA. Dai loro calcoli è risultato che l’intera missione della durata di 20 anni ci è costata 3,50 euro a testa: circa 20 centesimi all’anno dal 1996 al 2015. Molto meno di un biglietto del cinema per un blockbuster sulla fantascienza come Interstellar.

scienceogram

Occupazione
Ciò che spesso non viene immediatamente compreso quando si parla di missioni spaziali è che il denaro speso non finisce nello Spazio, ma resta sulla Terra. Rosetta per esempio ha richiesto lo sforzo e il lavoro di centinaia di persone per progettare, realizzare, testare, ottimizzare, calibrare, sviluppare e analizzare i sistemi e le tecnologie che hanno permesso di fare atterrare un lander grande quanto una lavatrice su una cometa sperduta nel sistema solare. Si stima che i vari team di ricerca e le aziende coinvolte nella missione Rosetta abbiano dato lavoro a oltre duemila persone, senza contare i numeri dell’indotto. Queste persone in molti casi lavorano da più di un decennio al progetto, hanno acquisito conoscenze e abilità che potranno essere preziose per prossime iniziative, e non necessariamente per la ricerca spaziale.

Conoscenza
Rosetta e Philae stanno raccogliendo una grande mole di dati sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (67P/C–G) e sulle sue caratteristiche, informazioni che saranno preziose per capire meglio come funzionano le comete e che cosa succede quando la loro orbita le porta ad avvicinarsi al Sole. Tutti questi dati saranno in primo luogo usati dai ricercatori dell’ESA, che avranno un’esclusiva di sei mesi per analizzarli e trarre alcune conclusioni. Al termine dei sei mesi, tutto il materiale sarà messo a disposizione della comunità scientifica, che potrà accedere liberamente e gratuitamente ai dati per le proprie ricerche.

Perché spendere per una cometa
Oltre a essere stati tra i primi corpi celesti a essere osservati dall’uomo insieme alle stelle, le comete rivestono un ruolo molto importante per la conoscenza dello Spazio perché secondo gli astronomi sono tracce dei primi tempi di formazione del nostro sistema solare e il loro studio potrebbe aiutarci a comprendere meglio come si sono formati i pianeti, e forse anche i meccanismi che hanno portato alla vita sulla Terra.

Più in generale, come tutte le iniziative che riguardano lo Spazio, la missione Rosetta aiuta a estendere la conoscenza umana con ripercussioni inevitabili sulle nostre conoscenze legate alla vita di tutti i giorni. Molte delle tecnologie che utilizziamo oggi, per esempio, derivano da ricerche che furono portate avanti per attuare l’esplorazione spaziale. Prevedere con precisione i vantaggi che missioni come quella di Rosetta potranno portare nel quotidiano è praticamente impossibile, ma questo non significa che non accadrà, come ci ha insegnato fino a ora la storia di quasi 60 anni di esplorazioni spaziali, dallo Sputnik in poi.