Bambini, peluche e coperte di Linus

Un bel progetto fotografico sugli oggetti transizionali: quelli a cui ci affezioniamo da piccoli e da cui per molto non vogliamo separarci

© Anna Ream - “Comfort Objects”
© Anna Ream - “Comfort Objects”

L’artista americana Anna Ream ha approfondito con un progetto fotografico il rapporto che durante i primi anni di età i bambini sviluppano con alcuni oggetti, come peluche e coperte (prendi Linus). Molti dei bambini fotografati – i figli di Ream, ma anche i figli di amici ed estranei – sono in pigiama nella loro camera da letto, dato che il momento prima di dormire è una delle fasi in cui hanno più bisogno di conforto e sicurezza.

Questa fase della crescita dei bambini è uno dei campi di studio più importanti della psicologia dello sviluppo del Novecento: lo psicoanalista e pediatra britannico Donald Winnicott definì “transizionali” quegli oggetti utilizzati dai bambini nel passaggio dall’esperienza di una realtà pienamente soggettiva, in cui ogni oggetto è creazione dei propri desideri, verso l’esperienza altrimenti traumatica di una realtà oggettiva condivisa, in cui gli oggetti esistono a prescindere dalla volontà del bambino. Lo “spazio transizionale” è quell’esperienza a metà strada tra le due, e coperte e peluche sono “oggetti transizionali” che il bambino avverte in parte come oggetto del proprio desiderio e in parte come oggetto indipendente dal suo desiderio. Ream ha spiegato che gli oggetti fotografati sono una sorta di sostituto del legame tra madre e figlio: «sono affascinata dal legame tra gli oggetti e le figure dei genitori, in particolare quella materna. La madre è il punto di incontro di così tanti bisogni fisici, emotivi e psicologici».

I “Peanuts” – le popolari strisce a fumetti disegnate e create da Charles Schulz, e pubblicate quotidianamente dal Post – non sono le sole ad aver raccontato con grande tenerezza e in modo molto divertente, tramite il personaggio di Linus, questo rapporto tra i bambini e gli oggetti. L’ambivalenza dell’oggetto transizionale – percepito in un modo “privato” dal bambino e in un altro modo “pubblico” dai suoi genitori e dai compagni di scuola – è per esempio l’argomento centrale delle strisce “Calvin & Hobbes”, create dal disegnatore statunitense Bill Watterson (Hobbes è una tigre parlante e animata per Calvin; una tigre di pezza e basta per il resto della comunità).

Anna Ream è una fotografa statunitense che vive a Issaquah, nello stato di Washington, con suo marito e i loro tre figli. Ha scelto di sviluppare e approfondire la sua passione per la fotografia relativamente tardi, dopo aver fatto per anni diversi altri lavori, tra cui la consulente finanziaria. I suoi progetti – che si possono guardare sul suo sito – sono stati esposti a Seattle e a Portland.