Marco Miccoli su Juventus-Roma

Il parlamentare del PD ha detto che ci sono state delle irregolarità e che presenterà un'interrogazione parlamentare

L'arbitro Gianluca Rocchi si rivolge all'allenatore della Roma Rudi Garcia
(Maurizio Lagana/Getty Images)
L'arbitro Gianluca Rocchi si rivolge all'allenatore della Roma Rudi Garcia (Maurizio Lagana/Getty Images)

Ieri sera si è giocata la partita di calcio di campionato di serie A tra Juvenus e Roma: è finita 3-2 per la Juventus che ha vinto segnando il suo terzo gol al 41esimo del secondo tempo con il difensore Leonardo Bonucci, mentre gli altri due sono arrivati da calcio di rigore (entrambi realizzati dall’attaccante Carlos Tevez nel primo tempo).

Dopo la partita, il parlamentare del Partito Democratico Marco Miccoli (eletto nel 2013 in Lazio e “tifoso romanista”) ha scritto su Twitter:

 

Miccoli ha poi detto che avrebbe presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Economia e un esposto alla Consob (cioè alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa con ruolo di vigilanza), spiegando:

«Ricordo che Roma e Juventus sono società quotate in borsa, e quindi gli incredibili errori arbitrali (oltre a falsare il campionato e minare la credibilità del Paese) incidono anche sugli andamenti della quotazioni borsistiche. Per questo, con i miei atti parlamentari ispettivi, sollecito il ministro Padoan e la Consob a chiarire se ci possono essere stati atti che ledono le normative vigenti, svantaggiando e penalizzando gli incolpevoli azionisti.

Ritengo anche che la partita di ieri, trasmessa in tutto il mondo, abbia dato una pessima immagine del Paese. Meritocrazia e qualità vengono messi in secondo piano a favore di decisioni errate. Più che dell’articolo 18, sono sicuro che gli imprenditori stranieri siano messi in fuga soprattutto da questa arbitrarietà e mancanza di certezza nell’applicazione delle regole, assolutamente impensabile in qualsiasi altra parte del mondo civilizzato. A Roma c’è l’americano Pallotta che continua ad investire in Italia. Speriamo che ieri non abbia visto la partita. O, almeno, che l’abbia dimenticata in fretta».