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  • Mercoledì 3 settembre 2014

I 7 punti di Putin per l’Ucraina

Li ha scritti su un appunto e li ha consegnati ai giornalisti, auspicando una soluzione entro dopodomani, dopo una mattinata confusa

Russian President Vladimir Putin listens during Russian - Mongolian talks at the State Palace in Ulan Bator, Mongolia, on Wednesday, Sept. 3, 2014. (AP Photo/RIA Novosti, Alexei Nikolsky, Presidential Press Service)
Russian President Vladimir Putin listens during Russian - Mongolian talks at the State Palace in Ulan Bator, Mongolia, on Wednesday, Sept. 3, 2014. (AP Photo/RIA Novosti, Alexei Nikolsky, Presidential Press Service)

Il sito di Russia Today – rete di news vicina al governo russo – ha pubblicato un appunto che il presidente russo Vladimir Putin ha consegnato ai giornalisti arrivando nella capitale mongola di Ulan Bator per una visita ufficiale: “Ho elencato alcune idee e piani d’azione”, ha detto Putin, rispetto alla guerra tra separatisti filorussi ed esercito ucraino in Ucraina. Le proposte seguono una conversazione telefonica che Putin aveva avuto in mattinata col presidente ucraino Poroshenko e che Russia e Ucraina avevano definito, in modi diversi, promettente su una possibile sospensione dei combattimenti. Nell’appunto di Putin – che ha detto di sperare si arrivi a un’intesa entro il 5 settembre – sono indicati sette punti.

1. Le milizie devono interrompere le avanzate militari nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
2. Le forze armate pro Kiev devono ritirarsi a una distanza che escluda la possibilità di bombardare gli abitati.
3. Attuare un controllo e monitoraggio internazionale completo e obiettivo sul cessate il fuoco.
4. Escludere l’uso di aerei da combattimento contro civili e città.
5. Scambio di prigionieri/ostaggi con una formula “tutti-per-tutti” senza condizioni.
6. Corridoi umanitari per i movimenti di profughi e la consegna di aiuti umanitari nelle regioni di Donetsk e Lugansk.
7. Accesso diretto delle unità di ricostruzione alle infrastrutture sociali e di trasporto con assistenza collaborativa.

Putin ha detto di aspettarsi che l’Ucraina prenda parte attiva nel lavoro “per una soluzione finale e completa della situazione nell’Ucraina sudorientale, naturalmente con la totale assicurazione senza condizioni dei diritti legittimi delle persone che la abitano”. L’agenzia russa Interfax ha riportato poco dopo le parole del leader separatista Miroslav Rudenko per il quale non ci sarebbe ragione di risolvere militarmente la questione se l’Ucraina ritirasse i suoi soldati.

Il presidente ucraino Poroshenko aveva parlato a lungo al telefono con Putin nella mattina di mercoledì, trovandosi d’accordo su diversi punti della loro discussione, aveva spiegato il portavoce di Putin, Dimitri Peskov, il quale però ha poi precisato a un’agenzia di stampa russa che Putin e Poroshenko “hanno solo parlato di come risolvere il conflitto, ma non hanno concordato una tregua perché la Russia non è coinvolta nel conflitto”. La Russia ha sempre negato di essere coinvolta nella guerra, quindi è complessa la questione del suo ruolo ufficiale in una trattativa su quello che succede in Ucraina.
Lo stesso Poroshenko aveva annunciato su Twitter di avere raggiunto un accordo per una tregua con i separatisti filorussi nell’Ucraina orientale, dopo averne discusso con Putin. Dopo essere stato in parte smentito dal governo della Russia, che ha spiegato di non avere concordato nulla non essendo parte del conflitto, l’Ucraina ha riformulato il suo comunicato parlando di progressi verso un cessate il fuoco.