Le enormi perdite di Qantas

La compagnia aerea soffre la concorrenza di Virgin e ha avuto grandi costi di ristrutturazione, ma è ottimista sul futuro

La compagnia aerea australiana Qantas ha annunciato di avere avuto perdite nette per 1,98 miliardi di euro (2,8 miliardi di dollari australiani), nel suo anno fiscale terminato lo scorso giugno. È la più grande perdita annuale nella storia della società: ha superato le stime degli stessi analisti (quasi quadruplicandole) che avevano previsto perdite intorno ai 531 milioni di euro (750 milioni di dollari australiani). Qantas fatica da tempo a sostenere la concorrenza delle altre compagnie aeree, a partire da Virgin Australia, ma nello specifico le perdite dell’ultimo anno fiscale sono dovute a un’operazione di riorganizzazione su larga scala della società che ha compreso migliaia di licenziamenti e il ricalcolo del valore di parte della flotta di aeroplani.

Sull’andamento finanziario di Qantas ha pesato in primo luogo l’aggiornamento del valore di mercato degli aerei utilizzati per gestire i voli internazionali della società, quelli che richiedono maggiori costi di gestione. Su questo punto ha insistito molto l’attuale amministratore delegato, Alan Joyce, spiegando che si è trattato di un passaggio necessario per portare a termine la riorganizzazione della società. Joyce ha detto che le enormi perdite nette possono essere considerate una cosa “dell’anno fiscale appena trascorso” e che, stando alle previsioni, dal prossimo anno la società tornerà ad avere ricavi. Lo scorso anno fiscale Qantas aveva chiuso con profitti intorno agli 1,4 milioni di euro (2 milioni di dollari australiani).

Negli ultimi mesi i suoi dirigenti avevano spiegato che Qantas stava patendo fortemente la concorrenza sia sui voli internazionali sia su quelli interni, soprattutto a causa delle politiche di marketing particolarmente aggressive di Virgin Australia, che offre voli a prezzi più bassi anche grazie alla disponibilità di cospicui investimenti esteri. Qantas non poteva fare altrettanto perché fino a poco tempo fa le leggi australiane impedivano che investitori dall’estero potessero entrare in possesso di più del 25 per cento delle sue azioni, una regola adottata da diversi paesi per tutelare la propria compagnia aerea nazionale. La legge è stata rivista di recente e consente investimenti più cospicui dall’estero, pur tutelando la proprietà australiana della società.

Nell’ambito della riorganizzazione, che prevede anche la creazione di una società a parte per scaricare una porzione delle perdite, Qantas sta mantenendo anche il discusso piano di licenziamenti annunciato lo scorso febbraio e che porterà nel complesso a una riduzione di circa 5mila posti di lavoro: per ora l’operazione è arrivata a metà con il taglio di 2.500 dipendenti. Il piano di riorganizzazione complessivo prevede una riduzione dei costi di gestione di 1,4 miliardi di euro (2 miliardi di dollari australiani) entro i prossimi tre anni. Nonostante l’annuncio dell’anno in forte perdita, gli investitori hanno mostrato ottimismo per i piani della compagnia aerea: le sue azioni sono arrivate a guadagnare quasi il 9 per cento nella borsa australiana.

Foto: Lisa Maree Williams/Getty Images