• Mondo
  • Martedì 12 agosto 2014

Il pianista di Yarmouk

Dal 2013 un ragazzo ventenne suona il pianoforte in mezzo alle macerie di un campo profughi in Siria, dove vivono 18 mila persone

In Siria, un paese devastato da tre anni di guerra civile, Yarmouk è uno tra i peggiori posti dove vivere. Si tratta di un campo profughi palestinese dove quasi ventimila persone soffrono la fame, isoltati e assediati a causa dello scontro tra ribelli ed esercito siriano. Una delle foto più famose del conflitto siriano, quella che riprende migliaia di profughi palestinesi in fila per il cibo, è stata scattata proprio a Yarmouk. Proprio qui, in uno dei luoghi più difficili dell’intero Medio Oriente, dal 2013 un ragazzo di 26 anni ha cominciato a suonare il pianoforte per gli altri profughi.

Si chiama Ayham Ahmad, è un pianista ma suona anche la fisarmonica: gli piace il compositore Haydn ma anche il jazz arabo, e si fa accompagnare dalla voce di un gruppo di amici (il loro gruppo ha anche una pagina Facebook). Nei video e nelle numerose foto che lo ritraggono lo si vede mentre trasporta il suo vecchio pianoforte rovinato in mezzo alle strade del campo e quindi comincia a suonarlo, circondato dalle rovine – come in una scena del film Il pianista del 2002, che racconta la storia di Wladyslaw Szpilman, un pianista polacco, durante l’occupazione nazista di Varsavia. In un’intervista alla AFP, Ahmed ha raccontato di aver visto Il pianista nel 2007 e che è diventato subito il suo film preferito. Non si sarebbe mai immaginato, però, che pochi anni dopo avrebbe cominciato a fare la stessa vita di Szpilman.

Come Varsavia nella Seconda guerra mondiale, anche a Yarmouk si patiscono la fame e i bombardamenti. Nel campo profughi hanno vissuto per decenni migliaia di palestinesi fuggiti da Israele, con le loro famiglie. Con l’inizio della guerra civile il campo si è trovato intrappolato tra i ribelli e l’esercito siriano. In molti sono stati costretti a fuggire e oggi a Yarmouk rimangono soltanto 18.000 persone, delle 150.000 che abitavano la zona prima della guerra. Procurarsi cibo e acqua era difficile in passato, ma oggi è diventato quasi impossibile. Quasi 150 persone sono morte di fame nell’ultimo anno. Ahmad ha raccontato che prima dell’inizio dell’assedio pesava 70 chili mentre oggi ne pesa solo 45. Ma la fame non è la cosa peggiore che gli può capitare. In passato, quando gli estremisti islamici hanno occupato parte del campo, Ahmad è stato minacciato di morte: secondo alcuni correnti di pensiero fondamentaliste, infatti, la musica è un prodotto del demonio e quindi va vietata. Poi gli estremisti si sono ritirati e Ayham Ahmad ha potuto ricominciare a suonare.