• Mondo
  • Martedì 22 luglio 2014

L’imprenditore della Sewol è morto

Era ricercato in Corea del Sud per il naufragio della nave in cui morirono circa 300 persone, dopo mesi di ricerche la polizia ha scoperto che un corpo trovato a giugno era il suo

La polizia della Corea del Sud ha scoperto che un corpo trovato a metà giugno in un frutteto nei pressi di Suncheon, lungo la costa meridionale del paese, apparteneva all’imprenditore Yoo Byung-eun, ricercato per il naufragio del battello Sewol dello scorso aprile in cui morirono quasi 300 persone. Le autorità sudcoreane erano alla ricerca di Yoo da oltre due mesi, vanamente, facendo aumentare la sfiducia dei cittadini nei confronti del governo, già ritenuto responsabile per la scarsa organizzazione dei soccorsi nelle ore dopo il naufragio della nave. Yoo aveva 73 anni ed è stato identificato grazie a un esame del DNA e all’analisi delle sue impronte digitali.

Il capo della polizia di Suncheon ha spiegato durante una conferenza stampa che il corpo era stato trovato lo scorso 12 giugno e che era molto decomposto. Tra gli oggetti intorno al cadavere erano stati ritrovati un libro scritto dallo stesso Yoo e una bottiglia vuota di olio di fegato di squalo, prodotto da una delle aziende della famiglia dell’imprenditore. Nonostante la presenza di questi due oggetti, la polizia non ha pensato da subito a un legame tra il corpo ritrovato e la scomparsa di Yoo Byung-eun.

Sewol

Per la polizia, Yoo era l’ultimo proprietario della società che controllava la Sewol e sarebbe stato coinvolto in alcuni casi di corruzione che avrebbero in qualche modo contribuito alle scarse misure di sicurezza sulla nave, e al suo conseguente affondamento. L’imprenditore era stato accusato di evasione fiscale, appropriazione indebita e negligenza professionale.

Nelle settimane dopo il naufragio della Sewol, la polizia della Corea del Sud ha effettuato diversi arresti. Tutti i 15 membri dell’equipaggio della nave sono stati accusati di negligenza e quattro di loro, compreso il capitano, potrebbero essere condannati a morte con l’accusa di omicidio.