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  • Martedì 10 giugno 2014

L’attrice morta due volte su Twitter

Nei giorni scorsi molti si sono detti dispiaciuti per la morte di un'attrice che in realtà era morta quattro anni fa, e la cosa dice molto di certe nostre abitudini

di Caitlin Dewey - Washington Post

WEST HOLLYWOOD, CA - MAY 2: Actress Rue McClanahan poses at a book signing for her new book "My First Five Husbands" near Book Soup May 2, 2007 in West Hollywood, California. (Photo by Mark Mainz/Getty Images) *** Local Caption *** Rue McClanahan
WEST HOLLYWOOD, CA - MAY 2: Actress Rue McClanahan poses at a book signing for her new book "My First Five Husbands" near Book Soup May 2, 2007 in West Hollywood, California. (Photo by Mark Mainz/Getty Images) *** Local Caption *** Rue McClanahan

Rue McClanahan, cioè Blanche di Cuori senza età (una popolare serie tv americana andata in onda dal 1985 al 1992), è morta il 3 giugno di quattro anni fa, nel 2010. Eppure, nel corso dell’ultimo weekend, Twitter e Facebook sono stati misteriosamente – meglio, inesplicabilmente – invasi da una variazione sul tema del messaggio “R.I.P. Rue”.

Come molti fact-checkers su Twitter hanno ricordato, McClanahan morì nel 2010 a 76 anni per via di un infarto. Ma non hanno risposto alla domanda più rilevante: perché diavolo è accaduto questo nuovo cordoglio di massa, e perché il tipico bilanciamento dei poteri dei social media – retweet ironici, critiche dei propri amici su Facebook – stavolta non ha funzionato? Le risposte a queste due domande, in questo caso, sono piuttosto semplici.

Il 3 giugno, nel quarto anniversario dalla morte di McClanahan, un gruppo di fan – come il popolare account di appassionati di Cuori senza età @Blanche1934 – hanno ricordato Rue in alcuni loro tweet. @Blanche1934 ha circa 15mila follower e una palese consapevolezza di quando McClanahan è morta. Ma su Twitter, non esattamente il posto dove poter trovare cose con un contesto esauriente, la gente ha cominciato a tagliare la parte finale del suo messaggio, quella cioè che conteneva la data: “RIP Rue 6/3/2010!!!” [gli americani invertono il mese e il giorno, quando scrivono una data] è diventato quindi “R.I.P. Rue”. Poi, prevedibilmente, è diventato: “Oddio, è morta Blanche!”.

 

 

In un interessante risvolto aggiuntivo della storia, molti dei tweet del tipo “RIP Blanche” contenevano anche un articolo della CBS riguardo la morte di McClanahan, pubblicato nel 2010. A differenza di altri casi nei quali una data sbagliata portò un tizio famoso a morire – e a essere celebrato online – più di una sola volta, questo sembra essere un “semplice” esempio di lettura distratta: la data è correttamente indicata al di sopra del titolo del pezzo, ma la gente non se n’è accorta perché voleva arrivare subito al corpo dell’articolo, nella foga di sapere della morte di Rue.

Come fanno cose come questa ad accadere ancora, nel 2014? Beh, tanto per cominciare, le persone hanno una notevole tendenza a scorrere testi che trovano online – secondo una statistica anche tu lo stai facendo, probabilmente, in questo momento.

Per quanto riguarda la circolazione delle voci su Twitter, diversi studi hanno indicato che la cosa ha a che fare con la struttura stessa della piattaforma: alcuni utenti hanno un enorme numero di follower e possono disseminare velocemente un’informazione che raggiunga moltissime persone; la maggior parte degli utenti ha pochi iscritti, invece, e di conseguenza possiede meno influenza. Questo vuol dire che le voci circolano su Twitter in maniera non uniforme, e in un modo che può essere difficile da controllare: se due o tre utenti che hanno 100 follower ciascuno fanno notare a uno che ne ha 8mila che ha scritto una cosa sbagliata twittando la morte di Rue, i primi non avranno comunque la sua stessa visibilità.

Consideratelo un annuncio da servizio pubblico: Rue McClanahan non è morta questa settimana. E la prossima volta che sospetterete che lei o un’altra celebrità sia morta provate a farvi un giro qui.

©Washington Post

nella foto: Rue McClanahan (Mark Mainz/Getty Images)