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  • Martedì 10 giugno 2014

Un nuovo attacco a Karachi

Sempre nei pressi dell'aeroporto, dove due giorni fa i talebani hanno ucciso 39 persone

Smoke rises above the Jinnah International Airport where security forces battled militants Monday, June 9, 2014, in Karachi, Pakistan. Gunmen disguised as police guards attacked a terminal with machine guns and a rocket launcher during a five-hour siege that killed at least 18 people as explosions echoed into the night, while security forces retaliated and killed all the attackers, officials said Monday. (AP Photo/Shakil Adil)
Smoke rises above the Jinnah International Airport where security forces battled militants Monday, June 9, 2014, in Karachi, Pakistan. Gunmen disguised as police guards attacked a terminal with machine guns and a rocket launcher during a five-hour siege that killed at least 18 people as explosions echoed into the night, while security forces retaliated and killed all the attackers, officials said Monday. (AP Photo/Shakil Adil)

I voli da e verso l’aeroporto di Karachi, in Pakistan, sono stati sospesi dopo un nuovo attacco a una struttura vicina alle piste, un campo di addestramento militare. L’aeroporto è stato evacuato, le tv locali mostrano immagini di ambulanze e mezzi militari che si dirigono verso il luogo dell’attacco. Si sa ancora poco del nuovo attacco – secondo un portavoce dell’esercito due uomini a bordo di una motocicletta hanno sparato e sono scappati – che è avvenuto poco distante dal luogo in cui due giorni fa un assalto dei talebani pakistani ha provocato la morte di 38 persone (inclusi gli attentatori) e la distruzione di alcune strutture dell’aeroporto.

Diversi aerei già in volo e diretti a Karachi – l’aeroporto più importante e trafficato del paese – sono stati dirottati altrove, uno addirittura poco prima che toccasse terra. L’attacco di due giorni fa era stato rivendicato dai talebani pakistani, alleati di quelli – più noti – dell’Afghanistan. Un loro portavoce ha detto a Reuters che «questo è stato un messaggio al governo pakistano per far capire loro che siamo ancora attivi, e che abbiamo reagito ai bombardamenti contro persone innocenti avvenuti in alcuni villaggi». Il governo ha risposto bombardando alcune zone tribali della regione di Khyber, dove si ritiene si trovino la gran parte dei talebani, uccidendo almeno 15 presunti militanti.