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  • Sabato 7 giugno 2014

L’imbarazzata diplomazia tra Obama e Putin

I due presidenti si sono incontrati ieri in Normandia, e si sono comportati «come due genitori divorziati invitati entrambi alla laurea del figlio»

Russian President Vladimir Putin (C) arrives for a group photo past US President Barack Obama and Queen Elizabeth during a group photo of world leaders attending the D-Day 70th Anniversary ceremonies at Chateau de Benouville in Benouville, France, June 6, 2014.The D-Day ceremonies mark the 70th anniversary of the launching of 'Operation Overlord', a vast military operation by Allied forces in Normandy, which turned the tide of World War II, eventually leading to the liberation of occupied France and the end of the war against Nazi Germany. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)
Russian President Vladimir Putin (C) arrives for a group photo past US President Barack Obama and Queen Elizabeth during a group photo of world leaders attending the D-Day 70th Anniversary ceremonies at Chateau de Benouville in Benouville, France, June 6, 2014.The D-Day ceremonies mark the 70th anniversary of the launching of 'Operation Overlord', a vast military operation by Allied forces in Normandy, which turned the tide of World War II, eventually leading to the liberation of occupied France and the end of the war against Nazi Germany. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)

Venerdì 6 giugno, durante le commemorazioni a Bénouville, in Francia, per il 70esimo anniversario dello sbarco delle truppe Alleate in Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale, ci sono state diverse occasioni per i molti capi di stato presenti di incontrarsi e discutere di alcuni dei temi oggi più importanti della diplomazia internazionale. Per esempio, per la prima volta dalle elezioni ucraine del 25 maggio scorso si sono incontrati il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Petro Poroshenko, che nelle ultime settimane si erano scambiati reciprocamente accuse molto dure sulla complicata e tesa situazione in Ucraina orientale. Nella giornata di venerdì Putin si è visto anche con il presidente statunitense Barack Obama: i due per diversi minuti non si sono stretti la mano e non hanno parlato, «come due genitori divorziati invitati entrambi alla laurea del figlio».

I rapporti tra Russia e Stati Uniti si sono deteriorati molto nelle ultime settimane sulla crisi prima in Crimea e poi in Ucraina orientale. L’amministrazione americana, oltre ad avere imposto diverse sanzioni alla cerchia ristretta dei collaboratori di Putin, ha insistito affinché il G8 in programma a Sochi, in Russia, si tenesse in un’altra località e senza la presenza della Russia (e infatti il G7 si è tenuto a Bruxelles nei giorni scorsi). Obama si era rifiutato di incontrare Putin durante il suo viaggio in Europa questa settimana, nonostante le pressioni di Francia, Germania e Regno Unito: a Bénouville, scrive il New York Times, le cose sono andate così:

«Oltre a essere rimasti separati da tre persone [nella foto di gruppo con tutti i leader del mondo presenti a Bénouville, ndr], Obama e Putin si sono tenuti occupati parlando con altre persone. Obama ha salutato con giovialità Merkel, dandole un bacio su entrambe le guance. Dopo che la fotografia è stata scattata e il gruppo ha iniziato a dirigersi all’interno del chateau per il pranzo, Obama ha indugiato, assicurandosi che la regina Elisabetta, che si muoveva con prudenza, riuscisse a salire le scale. A un certo punto, mentre le persone stavano lentamente muovendosi all’interno dell’edificio, Obama si è trovato dietro a Putin e avrebbe potuto attirare la sua attenzione mettendogli una mano sulla spalla, se avesse voluto. Invece ha rivolto la sua attenzione altrove, come se non si fosse accorto di chi era lì presente.»

In realtà, scrive il New York Times citando una fonte anonima, Obama e Putin si sono poi parlati per circa 15 minuti, e l’incontro è andato meglio di quanto l’amministrazione americana si aspettasse. In particolare l’elezione di Poroshenko (che ha giurato questa mattina) è vista dagli americani ed europei come una specie di “punto naturale” di svolta nella crisi ucraina. «Quella è un’opportunità che si è aperta», ha detto un funzionario statunitense al New York Times.

Un altro segnale positivo riguarda la questione della vendita del gas russo all’Ucraina: nelle ultime settimane l’importante azienda russa Gazprom – controllata dal governo e che da sempre ha legami strettissimi con l’establishment in Russia – aveva minacciato più di una volta di tagliare le esportazioni di gas a meno che il governo ucraino non avesse pagato i suoi debiti e non avesse cominciato a pagare in anticipo per i successivi rifornimenti. Nei giorni scorsi l’Ucraina ha dato a Gazprom circa 786 milioni di dollari: gli deve ancora 2,5 miliardi di dollari, ha spiegato Gazprom, cifra che al momento l’Ucraina si rifiuta però di pagare a causa del recente aumento del prezzo del gas pari all’80 per cento deciso dall’azienda russa. Ad ogni modo il pagamento ha permesso alle due parti di far ripartire i colloqui e di non interrompere i rapporti sul gas.

Il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha confermato alla stampa che Putin ha incontrato Poroshenko per circa 15 minuti durante le commemorazioni dello sbarco in Normandia: «[I due] sono stati d’accordo nel dire che è diventato necessario fermare la violenza in Ucraina orientale. È stata una conversazione molto breve». Non è chiaro se Putin e Poroshenko si siano accordati per vedersi di nuovo nei prossimi giorni, e dall’incontro non è emerso nulla di più. Putin si è visto anche con il cancelliere tedesco Angela Merkel, in un incontro che fonti tedesche hanno descritto come “freddo”.

Putin e Poroshenko in Francia

Nessun esperto che ha seguito la crisi ucraina fin dall’inizio si arrischia però a dare per certo un cambio di atteggiamento da parte della Russia. Ciascuna delle due parti continua ad aspettarsi che sia l’altra a fare il primo passo: la Russia ha detto ripetutamente che il governo ucraino deve finire di fare operazioni militari in Ucraina orientale contro i separatisti filorussi, mentre l’Ucraina accusa Putin di sostenere il movimento separatista e aumentare le divisioni e la violenza in quella zona del territorio ucraino. C’è poi un ultimo problema, sempre più evidente nelle ultime settimane: come hanno fatto notare diversi giornalisti che stanno lavorando nella regione orientale ucraina di Donetsk, non è chiaro quanto la Russia abbia ancora il controllo sui gruppi separatisti della zona.