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  • Mercoledì 30 aprile 2014

Una scuola è stata bombardata ad Aleppo

Sono morte almeno 18 persone, tra cui 10 bambini, dice un'organizzazione vicina ai ribelli siriani: e Associated Press conferma che le foto sono autentiche

L'interno della scuola. La foto è stata diffusa dall'Aleppo Media Center (AMC), un gruppo di attivisti anti-governativi siriani, ma Associated Press la considera autentica sulla base delle sue indagini e del contesto. (AP Photo/Aleppo Media Center AMC)
L'interno della scuola. La foto è stata diffusa dall'Aleppo Media Center (AMC), un gruppo di attivisti anti-governativi siriani, ma Associated Press la considera autentica sulla base delle sue indagini e del contesto. (AP Photo/Aleppo Media Center AMC)

Almeno 18 persone, tra cui 10 bambini, sono rimaste uccise mercoledì 30 aprile in un bombardamento aereo in una scuola di Aleppo, in Siria, in un quartiere in mano ai ribelli che combattono contro il governo di Bashar al Assad. La notizia, diffusa da Agence France-Presse, arriva dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha aggiunto che tra le persone morte c’è almeno un insegnante. Associated Press ha pubblicato alcune foto della scuola bombardata, diffuse dal gruppo di attivisti Aleppo Media Center (AMC), e ha specificato di ritenerle autentiche in base al contenuto e ad altre segnalazioni ricevute. I quartieri di Aleppo in mano ai ribelli sono oggetto di attacchi aerei dalla metà di dicembre scorso, ricorda AFP.

Il canale YouTube di Aleppo Media Center, le cui foto sono state giudicate attendibili da AP, ha diffuso un video con le macerie della scuola a due piani colpita dal bombardamento.

Le organizzazioni in difesa dei diritti umani denunciano da tempo l’utilizzo di barili bomba da parte dell’aviazione del regime siriano: si tratta di bombe non “guidate”, solitamente lanciate da elicotteri che viaggiano ad altezze elevate per evitare il fuoco da terra. Questo tipo di bomba può provocare danni su un territorio più esteso rispetto a una bomba “convenzionale”, e poiché non può essere indirizzata specificamente verso obiettivi militari finisce per colpire indiscriminatamente anche i civili.