• Mondo
  • Martedì 15 aprile 2014

Il problema delle carceri olandesi: pochi detenuti

Da qualche tempo ci sono più guardie che persone detenute, con conseguenze pesanti sui costi delle strutture e del personale

The gate of the extra security prison in Vught 14 September, 2002 where Kurdish Mullah Krekar was transported to and held after he was arrested at Amsterdam airport 12 Sepember. Jordan has requested the extradition of Krekar (46) arrested in the Netherlands on suspicion of links with Osama bin Laden's al Qaeda network, the Dutch Justice Ministry said. AFP PHOTO EPA/ANP ROBERT VOS (Photo credit should read ROBERT VOS/AFP/Getty Images)
The gate of the extra security prison in Vught 14 September, 2002 where Kurdish Mullah Krekar was transported to and held after he was arrested at Amsterdam airport 12 Sepember. Jordan has requested the extradition of Krekar (46) arrested in the Netherlands on suspicion of links with Osama bin Laden's al Qaeda network, the Dutch Justice Ministry said. AFP PHOTO EPA/ANP ROBERT VOS (Photo credit should read ROBERT VOS/AFP/Getty Images)

Di solito quando si parla di carceri, in Italia e non solo in Italia, a fare notizia è il sovraffollamento: la presenza di un numero eccessivo di persone detenute in strutture non abbastanza capienti. Nei Paesi Bassi, però, secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Giustizia, ci sono più guardie e dipendenti dei penitenziari che detenuti. Nel 2008 in tutti i Paesi Bassi, che hanno 17 milioni di abitanti, si contavano circa 15 mila persone detenute. Nel marzo del 2014 quel numero è sceso a 9.710, a fronte di 9.914 guardie; più o meno una guardia ogni detenuto, mentre negli Stati Uniti, per capirci, il rapporto è di uno a cinque e in Italia il dato più recente è del 2011 e parla di 35.458 guardie carcerarie per 67.104 detenuti, ossia di una guardia ogni 1,9 detenuti.

Nei Paesi Bassi il tasso di criminalità si è abbassato ma non di quanto è sceso il numero dei detenuti. Il portavoce del ministero della Giustizia, Jochgem van Opstal, ha commentato i dati dicendo che il governo sta «studiando quale sia la ragione del declino», ma sono in molti a pensare che le sentenze e le pene nei Paesi Bassi siano troppo leggere rispetto ai crimini commessi. Intanto il problema delle carceri è l’esubero di personale e l’alto costo per il mantenimento delle strutture: il ministero ha già in programma di chiudere alcuni istituti e di tagliare circa 3.500 dipendenti. Ci sono poi in discussione due diverse proposte per far fronte ai costi delle carceri: la prima – avanzata dalla coalizione di governo guidata dal partito del primo ministro Mark Rutte (VVD) e dal Partito laburista (PvdA) – prevede di far pagare 16 euro al giorno ai detenuti per almeno due anni; la seconda prevede la richiesta di un contribuito ai detenuti anche per i costi delle indagini e del processo.

Il tasso di popolazione carceraria nei Paesi Bassi non è comunque il più basso del mondo. Secondo i dati OCSE del 2009, sono l’India, l’Islanda e l’Indonesia ad avere il numero più basso di detenuti rispetto al numero di abitanti. In India, nel 2009, ogni 100 mila persone c’erano 33 detenuti. Nei Paesi Bassi erano 100 ogni 100 mila. Uno studio condotto nel 2013 dal Consiglio d’Europa fornisce dati più aggiornati sui paesi europei e risulta che i Paesi Bassi hanno attualmente 69,5 detenuti ogni 100 mila abitanti (l’Italia ne ha 110,7, mentre la posizione più bassa in classifica è occupata dalla Lettonia con 316 detenuti, e la più alta dalla Finlandia con 60,7).

Foto: l’ingresso del carcere di massima sicurezza di Vught, nella provincia del Brabante Settentrionale (ROBERT VOS/AFP/Getty Images)