Erdoğan: «Estirperemo Twitter»

Lo ha detto il primo ministro turco conservatore a un comizio elettorale dieci giorni fa a Busra, nella Turchia occidentale

In this photo taken Thursday, March 6, 2014, Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan addresses a rally of his Justice and Development Party in Elazig, Turkey. Erdogan has threatened drastic steps to censor the Internet, including shutting down Facebook and YouTube, where audio recordings of his alleged conversations suggesting corruption have been leaked in the past weeks, dealing him a major blow ahead of this month's local elections.(AP Photo/Burhan Ozbilici) .
In this photo taken Thursday, March 6, 2014, Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan addresses a rally of his Justice and Development Party in Elazig, Turkey. Erdogan has threatened drastic steps to censor the Internet, including shutting down Facebook and YouTube, where audio recordings of his alleged conversations suggesting corruption have been leaked in the past weeks, dealing him a major blow ahead of this month's local elections.(AP Photo/Burhan Ozbilici) .

Poco prima della mezzanotte di giovedì 20 marzo Twitter ha smesso di funzionare nella maggior parte della Turchia. La decisione di bloccare l’accesso a Twitter è stata presa dall’ente statale che si occupa di tecnologie e comunicazioni, su ordine di un tribunale di Istanbul. Tutti i media internazionali attribuiscono l’interruzione del servizio a una decisione del primo ministro conservatore Recep Tayyip Erdoğan, che in passato si era espresso più di una volta a favore di una limitazione dei social network, responsabili a suo dire di diffondere notizie false sul conto del suo governo. Il 20 marzo, durante un comizio elettorale tenuto a Busra, città della Turchia occidentale, Erdoğan aveva detto:

«Ora abbiamo un ordine di un tribunale. Estirperemo Twitter. Non mi importa quello che dice la comunità internazionale. Tutti saranno testimoni del potere della Repubblica Turca.»