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  • Sabato 15 marzo 2014

Il giorno prima del referendum in Crimea

Ci sono state manifestazioni contro la guerra a Mosca e la Russia ha messo il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU

Sabato 15 marzo la Russia ha esercitato il suo diritto di veto nei confronti di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in cui si chiedeva di considerare illegale il referendum per l’annessione della Crimea alla Federazione Russia che si terrà domenica 16 marzo. La Cina si è astenuta mentre gli altri 13 membri del consiglio hanno votato a favore. Venerdì 14 marzo il segretario di stato John Kerry si era incontrato a Londra con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per cercare di persuaderlo ad annullare il referendum. L’incontro si è concluso senza risultati. Al termine dell’incontro, Kerry ha ribadito che la comunità internazionale non riconoscerà l’esito del referendum e che se sarà comunque portato avanti ci saranno “conseguenze” per la Russia – probabilmente sanzioni economiche mirate a personalità del mondo degli affari e del governo russo.

Sabato, a Mosca, in Russia, ci sono state anche numerose manifestazioni pro e contro la guerra. Secondo BBC decine di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a favore dell’Ucraina a Mosca, in Russia. I manifestanti hanno sventolato bandiere ucraine e bandiere russe e cantato slogan contro l’occupazione della Crimea. Alle manifestazioni contro la guerra, sempre secondo BBC, avrebbe partecipato un numero molto minore di persone.

In Ucraina intanto la situazione continua ad essere molto tesa. Nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 marzo due persone sono morte e altre cinque sono state ferite in una serie di scontri tra manifestanti pro-ucraini e filo-russi nella città di Kharkov, nell’Ucraina orientale. Negli scontri sono state usate armi da fuoco e i due gruppi di manifestanti si sono accusati reciprocamente dell’aggressione. Gli scontri sono cominciati la sera di venerdì, per strada, e sono proseguiti quando alcuni manifestanti filo-russi hanno cercato di assaltare un palazzo in cui si erano barricati i manifestanti pro-ucraini. Giovedì 13 marzo, a Donetsk, un’altra città nella parte orientale del paese, almeno un manifestante pro-ucraino era stato ucciso. La crisi in Crimea, intanto, prosegue e nuove truppe e colonne di camion militari sono state viste entrare nella regione. Secondo il governo ucraino nella penisola sono arrivati in tutto 22 mila soldati russi. Domenica 16 marzo in Crimea si voterà un referendum in cui gli abitanti sceglieranno se ratificare o meno la richiesta del parlamento di annessione alla Federazione Russa.

16.35– La Russia ha esercitato il suo diritto di veto nei confronti di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in cui si chiedeva di considerare illegale il referendum per l’annessione della Crimea alla Federazione Russia. La Cina si è astenuta mentre gli altri 13 membri del consiglio hanno votato a favore.

Aggiornamento 16.20 – Secondo BBC decine di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione a favore dell’Ucraina a Mosca, in Russia. I manifestanti hanno sventolato bandiere ucraine e bandiere russe e cantato slogan contro l’occupazione della Crimea. Contemporaneamente, sempre a Mosca, ci sono state anche alcune più piccole manifestazioni a favore dell’occupazione.

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Nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 marzo due persone sono morte e altre cinque sono state ferite in una serie di scontri tra manifestanti pro-ucraini e filo-russi nella città di Kharkov, nell’Ucraina orientale. Negli scontri sono state usate armi da fuoco e i due gruppi di manifestanti si sono accusati reciprocamente dell’aggressione.

Gli scontri sono cominciati la sera di venerdì, per strada, e sono proseguiti quando alcuni manifestanti filo-russi hanno cercato di assaltare un palazzo in cui si erano barricati i manifestanti pro-ucraini. Giovedì 13 marzo, a Donetsk, un’altra città nella parte orientale del paese, almeno un manifestante pro-ucraino era stato ucciso.

La crisi in Crimea, intanto, prosegue e nuove truppe e colonne di camion militari sono state viste entrare nella regione. Secondo il governo ucraino nella penisola sono arrivati in tutto 22 mila soldati russi. Domenica 16 marzo in Crimea si voterà un referendum in cui gli abitanti sceglieranno se ratificare o meno la richiesta del parlamento di annessione alla Federazione Russa.

Venerdì 14 marzo il segretario di stato John Kerry si è incontrato a Londra con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. L’incontro si è concluso senza risultati: Kerry non è riuscito a persuadere i russi ad annullare il referendum. Alla fine dell’incontro, Kerry ha ribadito che la comunità internazionale non riconoscerà l’esito del referendum e che se sarà comunque portato avanti ci saranno “conseguenze” per la Russia – sanzioni economiche mirate a personalità del mondo degli affari e del governo russo, probabilmente.

Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato che per via della situazione in Ucraina prolungherà di alcune settimane la sosta nel Mediterraneo del gruppo da battaglia della portaerei George H. W. Bush, che è composto da diverse navi da guerra e attualmente si trova nella Turchia meridionale.

Un uomo mostra ai giornalisti una cabina elettorale per le votazioni a Simferopoli, capitale della Crimea, 15 marzo 2014.
(Dan Kitwood/Getty Images)