La mostra sul futurismo al Guggenheim

Ha aperto a New York e continuerà fino a settembre: sono esposte molte opere importanti e se ne parla benissimo

Da tre settimane è iniziata Italian Futurism, 1909–1944: Reconstructing the Universe, una mostra sul movimento artistico italiano del futurismo al museo Guggenheim di New York, uno dei più importanti al mondo. L’esposizione è iniziata il 21 febbraio e finirà l’1 settembre 2014. Sono esposte più di trecento opere di quasi 80 artisti, tra cui diverse fra quelle più famose del movimento (su tutte, la scultura in bronzo “Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni). Il biglietto per la mostra costa 22 dollari (circa 16 euro). L’esposizione è stata messa insieme da Vivien Greene, una studiosa di storia dell’arte che si occupa di movimenti artistici dell’Ottocento e del Novecento e collabora con il museo dal 1993. La mostra ha ricevuto ottime recensioni da molti giornali americani, fra cui il Wall Street Journal e il New York Times.

Il futurismo è stato un movimento artistico quasi esclusivamente italiano, durato circa quarant’anni fra l’inizio del Novecento e la fine della Seconda guerra mondiale. Il manifesto culturale del movimento, “Manifesto del futurismo”, fu pubblicato il 20 febbraio 1909 su alcuni giornali da Filippo Tommaso Marinetti, che sarebbe in seguito diventato uno dei importanti poeti futuristi. Il futurismo viene considerato dagli storici dell’arte come uno dei più importanti movimenti artistici europei di “avanguardia”, come ad esempio il cubismo e il dada. Il tratto caratteristico delle avanguardie era l’attenzione per tutto ciò che era moderno e in qualche modo simbolo del progresso: essendo un movimento artistico, quindi, questo comportava un rinnovamento completo dello stile, dei materiali e dei soggetti delle opere. Inoltre c’era grande attenzione su temi come la virilità maschile (legata alla teoria del superuomo del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche) e la guerra, intesa come scontro e vittoria del più forte sui deboli: il movimento ebbe legami con il partito fascista e la dittatura di Mussolini.