Come va Pinterest

Il social network per creare e condividere collezioni di immagini avrà delle nuove inserzioni pubblicitarie, con cui spera di cominciare a generare dei ricavi

Pinterest, il social network per creare e condividere collezioni tematiche di immagini, a quasi quattro anni dal suo lancio continua a riscuotere un buon successo – soprattutto negli Stati Uniti, dove si stima che sia regolarmente utilizzato da circa un quinto degli adulti che utilizzano Internet. I numeri sono più bassi negli altri paesi in cui esistono versioni tradotte di Pinterest, come la Spagna, la Germania e la Francia. Ne esiste una versione in italiano, per ora usata da un numero di iscritti ristretto ma molto affezionato.

Il social network non ha avuto ancora il suo momento Facebook o Twitter, con una crescita impressionante di utenti, ma il suo CEO Bel Silbermann ha spiegato in una recente intervista pubblicata sul Wall Street Journal di avere diversi progetti per fare crescere Pinterest e farlo conoscere a un maggior numero di persone. Nel 2014 il sito dovrebbe generare per la prima volta ricavi, grazie a un nuovo piano che prevede la pubblicazione di contenuti pubblicitari all’interno delle collezioni di immagini create dagli utenti. Entro due anni le pubblicità potrebbero fruttare circa 500 milioni di dollari, secondo alcuni analisti.

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Silbermann ha 31 anni e in precedenza aveva lavorato per Google, società che lasciò nel 2008 per dedicarsi a nuovi progetti. Insieme con un compagno di università che aveva conosciuto a Yale, si mise al lavoro su un nuovo sito che sarebbe poi diventato Pinterest, lanciato in una versione di prova e privata nei primi mesi del 2010. In poco tempo la società ha raggiunto una valutazione intorno ai 3,8 miliardi di dollari, e questo prima di iniziare a produrre ricavi. Per Pinterest lavorano più di 240 persone, che per ora hanno ricevuto uno stipendio grazie ai grandi investimenti nella società effettuati da diversi fondi che acquistano partecipazioni nelle startup, con la speranza di avere un giorno azioni del nuovo Twitter o del nuovo Facebook.

Il CEO spiega che il nuovo sistema per la pubblicità si chiama “promoted pins” (“pin sponsorizzati”), che hanno molto in comune con i classici pin familiari ormai a milioni di utenti (i pin sono i singoli elementi di ogni collezione di immagini). Le pubblicità saranno contenute al loro interno con sistemi per commentare le immagini e ricondividerle su altre collezioni come avviene per i normali pin non sponsorizzati. L’idea è che in questo modo gli inserzionisti possano mostrare e fare conoscere i loro prodotti e servizi agli iscritti, che a loro volta potranno farli conoscere ad altri.

Secondo Silbermann, all’interno di Pinterest in pochi pensano davvero che la società abbia un valore potenziale intorno ai 3,8 miliardi di dollari. Spiega che la valutazione dovrebbe essere vista come una scommessa per incentivare il successo della sua impresa. Gli investitori vedono in Pinterest grandi opportunità, in parte proprio legate alla pubblicità, e anche per questo motivo il valore potenziale aumenta. I piani per la crescita della società sono al momento molto lontani da un ingresso in borsa attraverso un’offerta pubblica iniziale (IPO). Si tratta del resto di un passaggio molto delicato, da effettuare quando i conti sono stabili e la crescita di utenti è costante. Facebook e Twitter hanno atteso diverso tempo prima di quotarsi, altre società come Groupon hanno corso di più, vivendo momenti molto difficili per quanto riguarda le proprie quotazioni.

Alla domanda su come organizza il proprio tempo all’interno della società, Silbermann risponde spiegando che buona parte della giornata passa tra colloqui per nuove assunzioni e riunioni con i dirigenti che fanno direttamente riferimento a lui. Altro tempo viene dedicato al prodotto vero e proprio e alle migliorie che possono essere effettuate, soprattutto per quanto riguarda la versione mobile. Il passaggio da personal computer tradizionali a smartphone e tablet sta rendendo sempre più importante, e rilevante commercialmente, siti e applicazioni che sfruttano le funzionalità dei dispositivi mobili.

Silbermann si sente spesso con altri CEO del settore, come Dick Costolo di Twitter e Jack Dorsey di Square, per ricevere consigli e suggerimenti per la gestione della sua startup: “Gli dico cose come: ehi, la società è diventata più grande, come fate a mantenere tutti sincronizzati? Avete qualche trucco o suggerimento?”.

Sul piano dell’innovazione del servizio, quelli di Pinterest stanno intanto sperimentando una nuova homepage che sfrutta una serie di algoritmi per adattarsi agli interessi di ogni singolo iscritto. L’idea è di mostrare una panoramica di foto e collezioni che rispecchino le cose che fa di solito un utente sul sito. La funzione è in fase di diffusione in questi giorni e in futuro potrebbe essere utilizzata per dare risalto agli annunci pubblicitari.