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  • Martedì 26 novembre 2013

Due bombardieri americani sulle isole Senkaku

Hanno sorvolato le isole contese da Cina e Giappone, sfidando la zona di controllo aerea istituita dal governo cinese

(121213) -- BEIJING, Dec. 13, 2012 (Xinhua) -- Photo taken on a marine surveillance plane B-3837 on Dec. 13, 2012 shows the Diaoyu Islands and nearby islands. A Chinese marine surveillance plane was sent to join vessels patrolling the territorial waters around the Diaoyu Islands on Thursday morning, according to China's maritime authorities. (Xinhua) (zc)
(121213) -- BEIJING, Dec. 13, 2012 (Xinhua) -- Photo taken on a marine surveillance plane B-3837 on Dec. 13, 2012 shows the Diaoyu Islands and nearby islands. A Chinese marine surveillance plane was sent to join vessels patrolling the territorial waters around the Diaoyu Islands on Thursday morning, according to China's maritime authorities. (Xinhua) (zc)

Martedì 26 novembre due bombardieri americani B-52 hanno sorvolato senza autorizzazione le isole Senkaku (per i giapponesi, Diaoyutai per i cinesi) nel Mar Cinese Orientale: le isole sono amministrate dal Giappone, ma Cina e Taiwan ne rivendicano la proprietà. Alcuni funzionari statunitensi hanno detto che l’azione è stata compiuta in risposta all’istituzione da parte del governo cinese di una zona di controllo aerea in quel tratto di mare – la decisione risale al 25 novembre scorso – che dà il diritto alla Cina di identificare e iniziare, se necessario, operazioni militari contro gli aerei in volo sulle isole.

I due bombardieri americani, dopo avere sorvolato le Senkaku, sono tornati da dove erano partiti, nella base militare dell’isola di Guam, nell’Oceano Pacifico Occidentale. Diversi giornali statunitensi, tra cui New York Times e Wall Street Journal, hanno scritto di avere provato a contattare le autorità cinesi, tra cui il ministero degli Esteri e quello della Difesa, per chiedere un commento all’azione dei due bombardieri americani, senza però ricevere risposta.

L’istituzione da parte del governo cinese di una zona di controllo aerea sulle isole Senkaku, scrive il Wall Street Journal, è stata senza dubbio approvata dal presidente cinese Xi Jinping, che è diventato il capo delle forze armate del suo paese nello stesso istante in cui è stato incaricato di presiedere il Partito Comunista, nel novembre dello scorso anno. Per questa ragione la mossa di lunedì compiuta dalla Cina è vista da molti esperti come una parte di una strategia di lungo periodo adottata dal regime comunista cinese, con l’obiettivo di cambiare gradualmente lo status quo nel Mar Cinese Orientale e costringere il Giappone a considerare troppo oneroso mantenere l’amministrazione delle isole Senkaku. L’istituzione della zona di controllo aerea ha fatto arrabbiare non solo il Giappone e gli Stati Uniti, ma anche Corea del Sud e Taiwan, che hanno anch’essi delle zone di difesa aerea che si sovrappongono con quella cinese.

Prima del volo dei due B-52, il colonnello Steve Warren, portavoce del Pentagono, aveva detto:

«L’esercito degli Stati Uniti continuerà a condurre operazioni aeree nella regione, come anche i nostri alleati e partner. Non cambieremo il modo in cui conduciamo le nostre attività a causa della decisione cinese di istituire una zona di controllo aerea di difesa.»

La storia delle isole contese risale a oltre un secolo fa. Quando il Giappone vinse la Prima guerra sino-giapponese a fine Ottocento impose alla Cina un trattato in cui veniva riconosciuta l’indipendenza della Corea (che prima era sotto l’influenza dell’imperatore cinese) e veniva imposta la cessione di Taiwan (Isola di Formosa) e di tutte le sue isole. Le cose si complicarono nei decenni successivi: la Cina vinse la Seconda guerra mondiale e rientrò in possesso delle isole appartenenti a Taiwan. Negli anni Cinquanta a San Francisco fu sancito che la sovranità delle isole sarebbe ritornata al Giappone.