• Mondo
  • Lunedì 4 novembre 2013

I 1500 quadri ritrovati a Monaco

Secondo il settimanale tedesco Focus sono opere di Picasso, Renoir, Matisse e Chagall confiscate dai nazisti, le indagini sono in corso

Adolph Hitler con l’architetto Albert Speer, e il professor Gall a Monaco, 1935 circa (Hulton Archive/Getty Images)

Adolph Hitler con l’architetto Albert Speer, e il professor Gall a Monaco, 1935 circa (Hulton Archive/Getty Images)

Il settimanale tedesco Focus ha annunciato il ritrovamento di 1500 opere d’arte che potrebbero appartenere ad alcuni dei maggiori artisti del Novecento e che sarebbero state confiscate dai nazisti del Terzo Reich dai musei dei paesi europei occupati o trafugate a famiglie e collezionisti ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Le opere sono state ritrovate in un appartamento di Monaco, nel quartiere di Schwabing, appartenente a una ricca famiglia tedesca: erano accatastate nella polvere, dietro scatole e barattoli di cibo.

La scoperta risale al febbraio 2011, ma ne sarebbe stata data notizia solo ora dopo una serie di controlli sull’autenticità fatti dallo storico dell’arte Meike Hoffmann. Contattato dal Guardian, Hoffmann ha detto di avere l’obbligo di mantenere il segreto e di non poter commentare, per ora, la notizia. Anche Le Monde dice che le autorità per ora non confermano l’autenticità delle opere. Le opere, sempre secondo Focus, sarebbero attualmente conservate in un luogo sicuro e segreto vicino a Monaco di Baviera. L’appartamento in cui sono state scoperte era di proprietà di un ricco signore tedesco, Conrnelius Gurlitt, che le aveva ereditate dal padre, Hildebrand Gurlitt, un mercante d’arte. Hildebrand Gurlitt ne era entrato in possesso negli anni Trenta e Quaranta: non si sa bene se le avesse ricevute in custodia o se ne fosse diventato effettivamente il proprietario. Comunque sia, le nascose nel suo appartamento. Il figlio viveva vendendo ogni tanto una tela o un disegno.

Nel settembre del 2010 Cornelius Gurlitt fu indagato dalla magistratura per evasione fiscale ma senza conseguenze, fino a quando nel 2011, mentre si trovava su un treno che lo avrebbe dovuto portare da Monaco in Svizzera, venne fermato dai doganieri che gli trovarono nella tasca della giacca un busta con 9 mila euro in contanti. Fu ordinata una perquisizione nella sua casa di Monaco e furono così scoperte le opere.  

Secondo quanto riporta Focus, i quadri farebbero parte del cosiddetto “Tesoro di Hitler”, di cui non si seppe più nulla dopo l’8 maggio 1945 quando il Terzo Reich fu costretto dagli Alleati alla resa. Negli anni si sono fatte molte ipotesi: che fosse andato distrutto in un bombardamento o durante i combattimenti. La collezione comprenderebbe opere di Pablo Picasso, Henri Matisse, Marc Chagall, Paul Klee, Oskar Kokoschka, Max Liebermann e molti altri. Almeno 300 di questi dipinti dovrebbero appartenere a una mostra organizzata nel 1937 dai nazisti con il nome di “Arte degenerata”, per mostrare ai tedeschi circa 700 tele che davano una rappresentazione del mondo contraria alle loro concezioni: si trattava di arte astratta, surrealista e espressionista. Le altre opere che sarebbero state ritrovate sarebbero invece state trafugate semplicemente per il loro valore economico.

Foto: Adolf Hitler con l’architetto Albert Speer
a Monaco, 1935 circa (Hulton Archive/Getty Images)