Lorenzin e il “metodo” Stamina

Mercoledì 30 ottobre il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin (PdL), ha partecipato al “question time” della Camera, rispondendo tra le altre cose a un’interrogazione sul cosiddetto “metodo” Stamina, il trattamento con cellule staminali di cui si è parlato molto negli ultimi mesi e che è stato al centro di un dibattito politico e nella comunità scientifica molto intenso, con dure critiche nei confronti dei suoi ideatori. A inizio ottobre Lorenzin ha deciso di cancellare l’annunciata sperimentazione del “metodo” Stamina in seguito a ulteriori approfondimenti sul trattamento e sulla sua potenziale pericolosità. Nel corso del “question time” ha spiegato nuovamente come sono andate le cose, chiarendo perché non ci sarà la sperimentazione.

È indispensabile far capire a tutti che abbiamo seguito le procedure previste dalla legge e scritte da questo Parlamento, e c’è stata una tale buona fede da parte di tutti di voler pensare che avremmo avuto un esito positivo che non è stata prevista una misura di uscita dalla sperimentazione nella norma, tanto è vero che abbiamo dovuto chiedere un chiarimento.

Il comitato nominato per la sperimentazione doveva valutare non il funzionamento del trattamento ma la sua possibile applicazione, e cioè che ci fossero i parametri per dare il via alla sperimentazione così come previsto dalla normativa internazionale, anche con alcune deroghe precise. Queste deroghe però non potevano andare oltre due aspetti: la sicurezza dei pazienti e la ripetibilità del metodo. Purtroppo il comitato ha dato una valutazione negativa. A quel punto abbiamo chiesto all’Avvocatura dello Stato cosa dovesse fare il ministero, e l’Avvocatura ha risposto che non c’erano i presupposti per proseguire la sperimentazione.

Sui pazienti trattati agli Spedali Civici di Brescia con il “metodo” Stamina, Lorenzin ha ricordato che

nel corso di questi mesi abbiamo acquisito i dati provenienti da Brescia, e non ci hanno dato significativi risultati. Ho quindi chiesto, all’indomani della chiusura della sperimentazione, che fossero acquisite le cartelle cliniche per fare un’ulteriore valutazione approfondita. Una valutazione che dovrà essere fatta dagli organi interessati e tecnicamente validati per farlo, e non dalla tv o dalla politica.

Il ministro Lorenzin ha concluso annunciando che i tre milioni di euro che erano stati stanziati per la sperimentazione del metodo Stamina saranno destinati alla ricerca e la cura delle malattie rare.