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  • Giovedì 26 settembre 2013

Oracle ha vinto l’America’s Cup

E lo ha fatto al termine di una rimonta spettacolare, da 1-8 a 9-8: foto e video dell'ultima regata della gara di vela più importante al mondo

Oracle Team USA crew celebrates after winning the 19th race against Emirates Team New Zealand to win the America's Cup sailing event Wednesday, Sept. 25, 2013, in San Francisco. (AP Photo/Marcio Sanchez)
Oracle Team USA crew celebrates after winning the 19th race against Emirates Team New Zealand to win the America's Cup sailing event Wednesday, Sept. 25, 2013, in San Francisco. (AP Photo/Marcio Sanchez)

Mercoledì 25 settembre Oracle Team Usa ha vinto la 34esima edizione dell’America’s Cup, la più importante competizione velistica al mondo, che si è tenuta a San Francisco. Oracle ha battuto l’unico sfidante Emirates Team New Zealand nella 19esima regata, arrivando così ai nove punti necessari per vincere la competizione. La vittoria è arrivata dopo una spettacolare rimonta nell’ultima settimana: Oracle aveva infatti perso otto delle prime undici gare – ha vinto 9-8 dopo un parziale di 1-8, insomma – e partiva anche con due punti di penalità per aver inserito del piombo nelle prue dei catamarani dell’America’s Cup World Series per renderli più veloci.

La Coppa America numero 34 è finalmente finita. Hanno vinto gli americani, ha vinto Oracle che ha fatto il miracolo di rimontare un punteggio impossibile per concludere 9 a 8, risultato inaspettato solo qualche giorno fa. Ha vinto ieri notte l’ultima combattuta regata, il distacco e la cronaca non hanno ormai nessuna importanza. Soprattutto, vale dire che sono stati più veloci di bolina sempre e comunque, che si può usare la parola incontenibili. È finita nel modo più crudele per Dean Barker e compagni di Emirates Team New Zealand, che hanno sentito a lungo odor di vittoria, anzi era praticamente in tasca. Larry Ellison, il miliardario terzo uomo più ricco del mondo (fa sempre una certa impressione pensarlo) gongola sul podio, alza l’antico trofeo al cielo, pensa di aver speso bene i suoi 200 milioni di dollari. Ancora una volta ha dimostrato che i soldi contano, perché sono stati il carburante per i grandi talenti che ha messo assieme. La vittoria kiwi sarebbe stata più romantica, forse più giusta anche per come va il mondo. Ma la Coppa non fa sconti.

Quel che è successo sul campo di San Francisco ha qualcosa di magico, di mai visto prima in 162 anni di storia della Coppa che da oggi abbandona l’era antica. La capacità di Oracle di rinnovare il suo team, le prestazioni della barca sono state una dimostrazione di abilità, offuscato da qualche ombra per l’amaro lasciato in bocca dalle modifiche non legali agli AC 45 per cui sono stati sanzionati. Al momento non è il caso di perdersi nella dietrologia sulla legalità della barca, la loro velocità di bolina era qualcosa di veramente spettacolare. Così come purtroppo lo è stato il declino inarrestabile di New Zealand, che giorno per giorno ha subito la pressione di un equipaggio che ha sventolato la bandiera di Ben Ainslie usandolo come vela da tempesta, pilastro di tattica e furbizia. James Spithill è un pugile , un timoniere alla seconda vittoria della Coppa, ma Ben in qualche modo è l’eroe di questa impresa, perché salito a bordo in un ruolo non suo e subito ha saputo imporre un ritmo diverso alla barca e agli uomini.

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Il video integrale della 19esima regata

I momenti più importanti della 19esima regata