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  • Sabato 7 settembre 2013

Il più grande vulcano del mondo

È stato appena scoperto: è alto 4 chilometri, largo 650 e la sua base si trova 6 mila metri sotto il mare

Giovedì 5 settembre alcuni ricercatori hanno pubblicato sulla rivista Nature Geoscience la scoperta del più grande vulcano della Terra. È alto circa 4 chilometri, largo 650 e ha un’area di 260 mila chilometri quadrati, più della Gran Bretagna e quasi quanto la superficie dell’Italia. La sua cima, però, si trova a quasi duemila metri sotto livello del mare. Il Tamu è così grande rispetto alla sua altezza che se qualcuno si trovasse in cima farebbe fatica a capire da che parte è la pendenza.

Il Tamu si trova 1.500 chilometri ad est del Giappone ed è rimasto attivo fino a 140 milioni di anni fa. Con il suo record ha battuto il Mauna Loa, che si trova nelle Hawaii ed era ritenuto fino a questi giorni il più grande vulcano del pianeta. In realtà il Mauna Loa è più alto del Tamu – 9 mila metri dal fondo del mare alla cima – ma ha una superficie molto più piccola, circa 5 mila chilometri. L’Huffington Post della sezione Hawaii – lanciato due giorni fa – ha riportato la perdita del primato titolando in apertura: «Il Mauna Loa detronizzato».

Come dimensioni, il Tamu può competere anche con i più grandi vulcani del sistema solare. Il Monte Olimpo, su Marte, il più grande scoperto fino ad oggi, è alto 22 chilometri, ma ha un’area che è soltanto il 20 per cento più grande di quella del Tamu.

Gli autori della ricerca hanno spiegato anche perchè il Tamu è così grande, ma così basso rispetto ai vulcani hawaiiani. Questi ultimi si trovano sopra uno strato spesso di roccia solida che può sostenere il loro peso, la litosfera che avvolge il mantello semi-liquido. Il Tamu invece si trova su uno strato molto più sottile di litosfera, che non può sostenere una struttura così alta. Il vulcano quindi è continuamente “crollato” su se stesso, allargando la sua base. Questo è anche il motivo per cui gli scienziati non lo hanno scoperto fino agli ultimi mesi.

Per anni gli studiosi hanno creduto che il Tamu fosse semplicemente uno dei rilievi di una catena sottomarina chiamata Shatsky Rise. Tra il 2010 e il 2012 alcuni scienziati hanno compiuto diverse spedizioni sopra il vulcano e fatto diversi esperimenti. Ad esempio, hanno utilizzato cannoni ad aria per inviare onde sismiche su quelle che credevano fosse una montagna, e ne hanno poi studiato gli echi.

Hanno anche prelevato decine di campioni di roccia dal fondo marino, scoprendo che si trattava di roccia vulcanica. Questi esperimenti e la ricerca di campioni hanno dimostrato che il massiccio era in realtà costituito da centinaia e centinaia di colate di lava sgorgate da un punto centrale, il che implicava un’unica caldera o una serie di caldere centrali collegate, e quindi un vulcano.

Altri ricercatori hanno sottolineato che le onde sismiche potrebbero non essere penetrate abbastanza a fondo. Ci potrebbero essere altre fonti di magma non ancora scoperte, il che renderebbe il Tamu, più che un vulcano, una serie di vulcani collegati.