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  • Sabato 7 settembre 2013

Le elezioni per il sindaco di Mosca

Domani si affronteranno il sindaco uscente, vicino a Putin, e Alexei Navalny, il più popolare oppositore del presidente russo

Domenica 8 settembre si terrà il primo turno delle elezioni per eleggere il sindaco di Mosca. Sono elezioni particolari e importanti per molti motivi. È la prima volta in 10 anni che il sindaco di Mosca viene eletto e ad affrontarsi saranno il sindaco uscente Sergey Sobyanin, scelto a suo tempo dal presidente Vladimir Putin, e Alexei Navalny, il più popolare oppositore di Putin, condannato in primo grado a cinque anni per frode in quello che ha sempre definito un processo politico.

Mosca ha 11 milioni di abitanti, è la città più popolosa della Russia (tutto il paese ha circa 140 milioni di abitanti) e uno dei centri industriali principali. La città gode di una certa autonomia amministrativa e il sindaco è una figura molto popolare. Boris Eltsin fu sindaco di Mosca prima di diventare presidente – o meglio, l’equivalente sovietico del sindaco, cioè il capo della sezione locale del Partito Comunista. Anche per questi motivi, nel 2002 Putin decise di abolire l’elezione alla carica di sindaco per le città di San Pietroburgo e Mosca.

La decisione era stata inserita in un più ampio pacchetto di misure contro il terrorismo. Da allora i sindaci di Mosca sono stati nominati dal presidente e quindi approvati dalla Duma di Mosca, il parlamento locale della città (che insieme a San Pietroburgo ha lo stato di “città federale”, una delle 83 entità che compongono la Federazione Russa). Circa un anno fa, anche in seguito alle proteste contro il governo, alcune elezioni locali sono state ripristinate, tra cui appunto quella a sindaco di Mosca.

Il termine di Sobyanin sarebbe scaduto nel 2015, ma il sindaco ha preferito dimettersi a giugno e indire elezioni anticipate. Secondo la gran parte dei commentatori, questa mossa è stata compiuta per sfruttare il momento di popolarità di cui gode. In tutto sette candidati parteciperanno al primo turno delle elezioni. Sobyanin è considerato favorito e molti ritengono che riuscirà a vincere le elezioni al primo turno. Quasi tutti gli altri candidati sono considerati avversari di comodo, scelti dagli stessi uomini del Cremlino che appoggiano Sobyanin, non molto diversamente da quello che è successo nelle ultime elezioni federali per la carica di presidente.

La campagna elettorale di Navalny
Il più deciso degli sfidanti e anche quello più lontano dal Cremlino è proprio Navalny, uno dei più duri critici del governo e del presidente Putin. Navalny è stato condannato per frode a 5 anni di carcere il 18 luglio scorso. Ora è in attesa dell’appello e se la condanna sarà confermata non potrà partecipare a un eventuale secondo turno. Se la condanna dovesse arrivare dopo una sua eventuale vittoria perderebbe automaticamente la carica.

Navalny ha dichiarato di considerare un successo anche impedire una vittoria al primo turno del sindaco uscente. La sua campagna elettorale è comunque molto difficile. Navalny non appare mai sulle televisioni di stato, su cui invece compare spesso Sobyanin nel suo ruolo di sindaco uscente. Anche gran parte delle televisioni e dei giornali locali non controllati dal governo, ma sovvenzionati dal comune di Mosca, sono freddi e spesso ostili nei suoi confronti.

Nonostante questo, Navalny è riuscito a raccogliere 14 mila volontari e a radunare migliaia di persone con regolari comizi in tutta la città. La sua campagna elettorale, ha dichiarato, è ispirata alla serie HBO The Wire (che tra i suoi personaggi principali ha il sindaco di Baltimora e racconta estesamente le vicende che portano alla sua elezione). Navalny può contare anche su quella che il New York Times definisce una crescente divisione all’interno della cerchia dei consiglieri del presidente Putin.

Secondo diversi analisti intervistati, il governo russo è incerto su quale atteggiamento adottare nei confronti di queste elezioni. Secondo alcuni bisognerebbe continuare ad adottare la linea dura, mentre secondo altri un’elezione corretta – o quasi – aiuterebbero la leadership di Sobyanin e del governo. Il sindaco uscente sarebbe un esponente di questa seconda linea. Un suo portavoce ha dichiarato che il sindaco spera che queste saranno elezioni corrette e libere, il che sembra ammettere implicitamente che quelle precedenti non lo siano state.

Questo atteggiamento ambivalente emerge anche nel trattamento ricevuto da Navalny. Ad esempio, il 18 luglio è stato condannato a 5 anni e immediatamente imprigionato: soltanto un giorno dopo, però, la sentenza è stata sospesa in attesa dall’appello e Navalny è tornato libero. Durante un comizio nelle ultime settimane Navalny è stato nuovamente arrestato e trattenuto per mezz’ora. La polizia lo ha subito liberato e ha successivamente negato di averlo arrestato. Secondo alcune fonti riservate, la polizia di Mosca avrebbe ricevuto l’ordine di arrestarlo, ma nessuna ulteriore istruzione su come comportarsi dopo l’arresto.

Navalny ha giocato la sua campagna elettorale in modo molto aggressivo, accusando l’attuale sindaco di corruzione e di essere una marionetta nelle mani del presidente Putin. Sobyanin invece non si è esposto in maniera particolare e ha rifiutato tutti i dibattiti con gli altri candidati. L’immigrazione è stato uno dei pochi temi al centro della campagna elettorale di quasi tutti i candidati: sia Sobyanin che Navalny hanno fatto affermazioni nazionalistiche e xenofobe, accusando gli immigrati per l’aumento del crimine in città.

Non è la prima volta che Navalny utilizza toni ultra-nazionalistici. In passato ha spesso partecipato alla Giornata dell’unità nazionale, una manifestazione a cui partecipano gruppi di estrema destra e neonazisti. Secondo molti commentatori queste affermazioni hanno alienato a Navalny parte dei consensi dei moscoviti più istruiti e moderati, che costituiscono la gran parte dei suoi consensi, ma potrebbero avergli fatto guadagnare dei voti nell’elettorato di estrema destra.