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  • Martedì 13 agosto 2013

L’attesa al Cairo

Le foto dei due accampamenti "fortificati" dei sostenitori di Morsi, dove si prega, si gioca e si aspetta che arrivino i militari per lo sgombero

Members of the Muslim Brotherhood and supporters of deposed Egyptian president Mohamed Morsi from two main Cairo protest camps set up at the Nahda and Rabaa al-Adawiya squares play football as backers of the ousted Islamist leader cheer them on and hold a huge poster of Morsi on August 11, 2013 in Cairo's al-Nahda square. The tent camps in Rabaa al-Adawiya and Al-Nahda squares were set up after the Egyptian army deposed president Mohamed Morsi on July 3, and the protesters have sworn to stay put until their man is back in power. AFP PHOTO/ KHALED DESOUKI (Photo credit should read KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images)
Members of the Muslim Brotherhood and supporters of deposed Egyptian president Mohamed Morsi from two main Cairo protest camps set up at the Nahda and Rabaa al-Adawiya squares play football as backers of the ousted Islamist leader cheer them on and hold a huge poster of Morsi on August 11, 2013 in Cairo's al-Nahda square. The tent camps in Rabaa al-Adawiya and Al-Nahda squares were set up after the Egyptian army deposed president Mohamed Morsi on July 3, and the protesters have sworn to stay put until their man is back in power. AFP PHOTO/ KHALED DESOUKI (Photo credit should read KHALED DESOUKI/AFP/Getty Images)

Al Cairo, in Egitto, la situazione è tranquilla da un paio di giorni: ma potrebbe esserlo ancora per poco. Decine di migliaia di sostenitori dell’ex presidente Mohamed Morsi sono concentrate in due punti della città – piazza Rabaa Al-Adawiya, accanto a una moschea, e piazza Nahda, vicino all’Università – ma finora l’esercito e la polizia non sono intervenuti per disperdere la folla, a differenza di quanto è successo in più di un’occasione dal 3 luglio scorso, giorno della deposizione di Morsi.

Lo sgombero, secondo diverse fonti, doveva verificarsi lunedì all’alba, ma è stato rimandato per evitare un “bagno di sangue”, come hanno detto le stesse forze di sicurezza. I manifestanti però non si sono mossi: continuano a chiedere il ritorno al potere di Morsi, democraticamente eletto alla presidenza del paese più di un anno fa. Pregano e giocano a calcio, come se fossero in attesa che la situazione in qualche modo si sblocchi, e si preparano per eventuali attacchi “fortificando” i loro accampamenti, costruendo barriere con assi di legno e sacchi di sabbia e munendosi di maschere anti-gas.

Nel frattempo l’esercito ha fatto sapere che la detenzione di Morsi è stata prolungata di altri 15 giorni – una procedura che in Egitto potrebbe andare avanti a tempo indefinito. Morsi si trova sotto la custodia dell’esercito dal 3 luglio scorso, in una località che non è mai stata rivelata. Anche gli scontri tra esercito e manifestanti, e tra manifestanti pro e anti Morsi, vanno avanti dal 3 luglio, e fin qui sono morte 250 persone.