Pietro Ichino e la burocrazia

Il senatore ha scritto una lettera al Corriere della Sera, in cui racconta "l'odissea" per registrare un contratto di locazione

Stefano De Grandis/LapresseMilano 10/1/13Mario Monti presenta i capolista in LombardiaNella foto: Pietro Ichino,
Stefano De Grandis/LapresseMilano 10/1/13Mario Monti presenta i capolista in LombardiaNella foto: Pietro Ichino,

Lunedì 15 luglio il Corriere della Sera ha pubblicato una lettera al direttore del senatore di Scelta Civica Pietro Ichino che racconta gli ostacoli che ha dovuto affrontare per registrare il contratto di locazione di una casa ereditata da sua madre.

Caro direttore, la burocrazia che affligge il nostro Paese fa molto danno ai cittadini, ma forse ne fa ancora di più allo Stato stesso che la produce. Nei mesi scorsi ho ereditato con mio fratello l’appartamento in cui ha abitato mia madre; e lo abbiamo affittato. Da aspirante buon cittadino, decido di andare a registrare il contratto, per poterlo poi indicare nella denuncia dei redditi.

L’impiegato che esamina la pratica osserva che sul contratto avrei dovuto apporre due marche da bollo, da 14,62 euro l’una.Vado dunque a comprarle e torno con le marche da bollo; sennonché l’impiegato osserva che le marche avrebbero dovuto recare una data anteriore a quella della stipulazione del contratto e ci aggiunge una sanzione di euro 3,65 (ma perché mai, dal momento che la registrazione, per legge, può avvenire fino a 30 giorni dopo la stipulazione?).

A questo punto, l’impiegato rileva che i proprietari sono due: non si può procedere alla registrazione senza che siano presenti entrambi. Ma mio fratello abita in un’altra città! Allora deve inviare una procura perché io possa rappresentarlo. Obietto che, se anche mio fratello non mi avesse incaricato di questo adempimento, lo Stato dovrebbe essere contentissimo del fatto che io lo compia. Niente da fare: occorre la procura. Perché? Perché anche su quella si paga l’imposta di registro: altri 168 euro. E se mio fratello fosse venuto di persona? Altri 168 euro anche in quel caso, senza rimedio. E se mio fratello non ne volesse proprio sapere? L’impiegato non risponde; ma i suoi occhi parlano da soli: «Vuole smetterla di formulare ipotesi totalmente estranee a quelle contemplate dal regolamento?». Chiedo dunque a mio fratello di prendere appuntamento con un notaio per stipulare la procura. Costo: 300 euro per il notaio più i 168 della registrazione dell’atto.

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