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  • Giovedì 4 luglio 2013

L’invasione di alghe a Qingdao, in Cina

Le foto del mare e delle spiagge ricoperte completamente di verde (non hanno fermato i turisti, comunque)

QINGDAO, CHINA - JULY 03: (CHINA OUT) Tourists swim in seawater covered by a thick layer of green algae on July 3, 2013 in Qingdao, China. A large quantity of non-poisonous green seaweed, enteromorpha prolifera, hit the Qingdao coast in recent days. More than 20,000 tons of such seaweed has been removed from the city's beaches. (Photo by ChinaFotoPress/ChinaFotoPress via Getty Images)
QINGDAO, CHINA - JULY 03: (CHINA OUT) Tourists swim in seawater covered by a thick layer of green algae on July 3, 2013 in Qingdao, China. A large quantity of non-poisonous green seaweed, enteromorpha prolifera, hit the Qingdao coast in recent days. More than 20,000 tons of such seaweed has been removed from the city's beaches. (Photo by ChinaFotoPress/ChinaFotoPress via Getty Images)

Negli ultimi giorni una grande quantità di alghe verdi non velenose, note come enteromorpha prolifera, è stata trasportata fino alla costa di Qingdao, nella provincia dello Shandong, in Cina. Le alghe hanno coperto completamente la superficie di mare più vicina alla costa, fino a invadere le spiagge della città, che è tra le località turistiche di mare più frequentate e famose in Cina. Oltre a Qingdao diverse altre città costiere sono state colpite dalla diffusione delle alghe, tra cui Lianyungang, Rizhao, Yantai e Weihai. Le autorità locali stanno ora cercando di ripulire le spiagge e di minimizzare l’impatto della grande diffusione delle alghe nell’ecosistema costiero e marino.

La presenza di così tante alghe verdi a Qingdao e in altre città costiere dello Shandong non è una cosa nuova: c’erano stati episodi simili anche negli anni passati, e nel 2011 la spettacolarità del mare ricoperto di alghe aveva fatto sì che se ne parlasse anche sulla stampa internazionale. Questo tipo di alghe si trovano nelle acque di tutto il mondo: in determinate condizioni, tuttavia, possono “fiorire” e diventare macro-alghe, come ha detto Steve Morton, un biologo marino dell’agenzia federale statunitense “National Oceanic and Atmospheric Administration” al National Geographic nel 2010.

Affinché si verifichino, queste fioriture richiedono temperature dell’acqua non troppo basse e la presenza di fosforo e azoto, sostanze che si trovano normalmente nei fertilizzanti e che possono raggiungere le coste per il deflusso delle acque del mare. Anche se questo tipo di alghe non è tossico, delle grandi fioriture possono creare nell’acqua delle “zone morte” con bassi livelli di ossigeno e lasciare un odore sgradevole sulle spiagge.