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  • Mercoledì 26 giugno 2013

La festa per i matrimoni gay

Foto di gioia, abbracci, lacrime dopo le sentenze della Corte Suprema USA

Michael Knaapen, left, and his husband John Becker, right, embrace outside the Supreme Court in Washington, Wednesday, June 26, 2013 after the court struck down a federal provision denying benefits to legally married gay couples. (AP Photo/Charles Dharapak)
Michael Knaapen, left, and his husband John Becker, right, embrace outside the Supreme Court in Washington, Wednesday, June 26, 2013 after the court struck down a federal provision denying benefits to legally married gay couples. (AP Photo/Charles Dharapak)

Mercoledì 26 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che i matrimoni gay contratti negli stati americani in cui sono permessi hanno valore per il governo federale in tutti gli stati americani, anche in quelli in cui non sono previsti dalle leggi. La Corte lo ha fatto giudicando incostituzionale una legge federale del 1996, il Defense of Marriage Act (DOMA). La Corte ha anche deciso di dare validità alle sentenze statali che in California avevano bocciato un divieto ai matrimoni gay (divieto a sua volta introdotto con un referendum), rifiutando di esprimersi sul ricorso dei contrari. Secondo la Corte, i ricorsi contro la sentenza californiana non erano legittimi: di fatto, quindi, i matrimoni gay in California sono di nuovo legali.

La decisione della Corte è stata accolta con grandi festeggiamenti dalle molte coppie omosessuali che da giorni si erano riunite davanti alla sede della Corte Suprema a Washington, in attesa della sentenza, con i loro figli, i loro amici e numerosi sostenitori dei matrimoni gay. Ci sono stati festeggiamenti anche davanti al municipio di San Francisco, in California, e nel resto del paese, dove molte coppie si sono commosse, e hanno festeggiato con abbracci, baci e telefonate in lacrime per dare la notizia.

I festeggiamenti subito dopo la sentenza