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  • Venerdì 31 maggio 2013

Il Chicago Sun-Times ha licenziato tutti i suoi fotografi

Saranno i giornalisti a scattare le foto e girare i video sulle storie che raccontano, e non è un cambiamento da poco

FILE - This Oct. 26, 2009 file photo shows the the Chicago Sun-Times building in Chicago. Sun-Times Media released a statement Thursday, May 30, 2013, to The Associated Press confirming it had laid off its entire full-time photography staff. (AP Photo/Kiichiro Sato, File)
FILE - This Oct. 26, 2009 file photo shows the the Chicago Sun-Times building in Chicago. Sun-Times Media released a statement Thursday, May 30, 2013, to The Associated Press confirming it had laid off its entire full-time photography staff. (AP Photo/Kiichiro Sato, File)

Giovedì 30 maggio il Chicago Sun-Times – il secondo quotidiano più importante di Chicago, in Illinois, dopo il Chicago Tribune – ha licenziato tutti i suoi 28 fotografi. A scattare le foto al loro posto saranno i giornalisti della redazione e i fotografi freelance, che avranno anche il compito di girare i video. I fotografi e i photoeditor licenziati, molti dei quali lavoravano da tempo per il giornale, hanno raccontato di essere stati convocati alla riunione soltanto il giorno prima. Tra loro c’è anche John H. White, Chicago Sun-Times dal 1978, che nel 1982 vinse anche un premio Pulitzer per la fotografia.

Il Sun-Times ha pubblicato un comunicato in cui spiega che il quotidiano «si sta evolvendo insieme ai suoi lettori» e che «di conseguenza dobbiamo modificare il modo in cui maneggiamo i contenuti multimediali, fotografia inclusa. Le fonti delle entrate del Sun-Times stanno cambiando rapidamente e il nostro pubblico cerca sempre più video insieme alle notizie. Abbiamo fatto grandi progressi nell’andare incontro a queste richieste e siamo concentrati nel diventare sempre più bravi a riportare le notizie con video e altri elementi multimediali». Il sindacato dei giornalisti di Chicago, a cui sono iscritti 20 dei 28 fotografi licenziati, ha detto che farà causa all’azienda.

Come molti altri giornali di carta, il Chicago Sun-Times deve fare i conti con il calo di investimenti pubblicitari e abbonamenti, e con le nuove tecnologie. Anche la vendita di copie è in crisi: nel settembre del 2006, per esempio, il giornale vendette 341.448 copie, mentre nello stesso mese del 2012 ne ha vendute 263.292. Il licenziamento dei fotografi è solo uno degli ultimi tagli e dei tentativi del giornale di rientrare nei costi. A marzo del 2013 il giornale ha licenziato molti redattori della cronaca locale, trasferendone le competenze ad altri giornalisti. Sempre a marzo l’azienda editrice del quotidiano è rimasta indietro col pagamento del contratto annuale da 70 milioni di dollari con il Chicago Tribune, che stampa e distribuisce il Sun-Times.

La richiesta che siano gli stessi giornalisti a scattare foto e girare video servendosi di smartphone mentre indagano per i loro articoli è sempre più diffusa tra le redazioni dei giornali (anche in Italia, dove la questione è oggetto di trattative sindacali e, in alcuni casi, di accordi contrattuali integrativi precisi). La tendenza ha anche aperto un grosso dibattito: se da una parte questi cambiamenti porteranno – stanno già portando – all’emergere di giornalisti più “completi”, dall’altra parte c’è il rischio che la mancanza di specializzazione possa danneggiare in qualche modo la qualità dell’informazione. Secondo Alan Mutter, esperto di giornalismo e nuove tecnologie ed ex caporedattore centrale del Chicago Sun-Times, «continueremo ad avere molte foto, ci saranno sempre. Ma avremo ancora le grandi fotografie, le indimenticabili immagini iconografiche? Forse no».

Il Chicago Sun-Times è stato fondato nel 1948, è l’ottavo quotidiano per copie diffuse degli Stati Uniti e nel corso della sua storia ha vinto otto premi Pulitzer. Fa parte del gruppo editoriale Sun-Times Media Group, che gestisce 40 quotidiani e settimanali locali. Dal 2011 è di proprietà dell’imprenditore canadese Michael Ferro.

Foto: La facciata del Chicago Sun-Times in una foto dell’ottobre 2009 (AP Photo/Kiichiro Sato, File)