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  • Venerdì 17 maggio 2013

È morto Jorge Videla

Aveva 87 anni, fu dittatore in Argentina dal 1976 al 1981, era in carcere

**FILE** In this file picture taken on May 1977, former Argentina's president Gen. Jorge Rafael Videla talks to reporters during a visit to Caracas, Venezuela. Videla, led the military dictatorship and the so-called Dirty War against political dissents between1976-83, more than 12,000 people died or disappeared, the vast majority have never been found or identified. Human rights groups put the total number killed in those seven years as high as 30,000. (AP Photo/Eduardo Di Baia)
**FILE** In this file picture taken on May 1977, former Argentina's president Gen. Jorge Rafael Videla talks to reporters during a visit to Caracas, Venezuela. Videla, led the military dictatorship and the so-called Dirty War against political dissents between1976-83, more than 12,000 people died or disappeared, the vast majority have never been found or identified. Human rights groups put the total number killed in those seven years as high as 30,000. (AP Photo/Eduardo Di Baia)

È morto Jorge Rafael Videla: aveva 87 anni, fu dittatore in Argentina dal 1976 al 1981, il giornale argentino Clarín scrive che è morto per cause naturali nel carcere Marcos Paz, in provincia di Buenos Aires.

Arrivato al potere con un colpo di stato militare che depose il governo di Isabel Martínez de Perón, il governò di Videla violò sistematicamente lo stato di diritto e i diritti umani: più di duemila persone morirono e più di trentamila scomparvero nel nulla. Dopo la fine della dittatura Videla fu processato e condannato all’ergastolo, ma restò in carcere solo cinque anni: nel 1990 l’allora presidente Carlos Menem gli concesse l’indulto insieme ad altri membri del regime.

Videla tornò in prigione nel 1998 quando fu condannato per la sparizione di migliaia di persone durante la dittatura, e restò in carcere per 38 giorni prima di essere trasferito agli arresti domiciliari. Fu di nuovo processato su iniziativa del presidente Néstor Kirchner, che spinse perché la Corte Costituzionale annullasse l’indulto: nel 2010 Videla si assunse le responsabilità di tutti i crimini commessi dal suo regime e fu nuovamente condannato all’ergastolo, mentre nel 2012 per fu condannato a cinquant’anni di detenzione per il sequestro sistematico dei figli delle persone scomparse, i cosiddetti desaparecidos.

L’obiettivo del regime militare argentino in quegli anni era riorganizzare la società secondo un modello ideale, a cui tutti i cittadini dovevano piegarsi. I figli degli oppositori politici che erano stati uccisi o arrestati dovevano quindi diventare automaticamente proprietà dello stato, che esigeva che fossero consegnati a famiglie allineate al regime, tra cui molte famiglie di militari e molte famiglie di classe elevata. In questo modo, circa cinquecento bambini furono sottratti indebitamente e privati della loro identità, in molti casi portati a vivere con persone che credevano loro genitori ma che in realtà erano stati autori, partecipi od occultatori, dell’assassinio dei loro veri genitori.

foto: AP Photo/Eduardo Di Baia