• Mondo
  • Giovedì 4 aprile 2013

I rifiuti a Gaza

Le foto di due discariche della Striscia, dove l'immondizia viene trasportata ogni giorno da carretti tirati da asini e pochissimi camion

Birds fly over a rubbish dump east of Gaza City, near the Israeli border with the Gaza Strip, on April 3, 2013. AFP PHOTO/MOHAMMED ABED (Photo credit should read MOHAMMED ABED/AFP/Getty Images)
Birds fly over a rubbish dump east of Gaza City, near the Israeli border with the Gaza Strip, on April 3, 2013. AFP PHOTO/MOHAMMED ABED (Photo credit should read MOHAMMED ABED/AFP/Getty Images)

Uno dei tanti problemi della Striscia di Gaza è la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Abdel Rahem Abulkumboz, direttore del Dipartimento per la salute e l’ambiente di Gaza, ha spiegato che «negli ultimi cinque anni abbiamo raccolto l’immondizia con i mezzi tradizionali, carretti trainati dagli asini».

La città produce ogni giorno circa 700 tonnellate di rifiuti: per metà vengono raccolti ogni giorno da 250 carretti. I camion per la spazzatura sono molto vecchi – alcuni sono in servizio da più di 15 anni – hanno bisogno di manutenzione e di essere riparati, ma a causa dell’embargo di Israele nella Striscia non possono entrare mezzi nuovi o pezzi di ricambio. Inoltre a fine febbraio sono terminati i fondi destinati agli stipendi dei netturbini. I prossimi finanziamenti partiranno a giugno, e la situazione di emergenza è stata evitata grazie all’intervento dell’associazione italiana COOPI, che ha inviato denaro per pagare i salari.

Un altro grosso problema, oltre alla raccolta dei rifiuti, è il loro smaltimento. Nella Striscia ci sono dieci siti di smaltimento, di cui soltanto una è una discarica controllata: si trova a Deir al-Balah, è stata costruita nel 1995 ed è al limite della sua capienza. La situazione delle discariche è peggiorata, tra le altre cose, dal conflitto con Israele: si riempiono ulteriormente di detriti di case ed edifici distrutti, e di cadaveri di uccelli e pollame uccisi durante gli scontri. Tra i rifiuti è molto frequente la presenza di amianto – usato spesso per costruire i tetti delle case – scarti degli ospedali, come sangue e fluidi corporei, oltre che sostanze chimiche e radioattive. Secondo un rapporto della Banca Mondiale del 2012 è necessaria la costruzione di almeno altre due discariche controllate, una per smaltire i rifiuti del nord e una per il centro e il sud del paese.

Nonostante questi problemi, anche nella Striscia di Gaza molte persone sopravvivono raccogliendo materiale riciclabile nelle discariche. Due reportage dell’agenzia fotografica Getty Images – realizzati rispettivamente da Mohammed Abed e Said Khatib – mostrano come funzionano la discarica a est di Gaza, al confine con Israele, e quella a Rafah: ci sono netturbini che cercano oggetti da recuperare tra i rifiuti che hanno trasportato, fiamme che bruciano montagne di immondizia, uomini aiutati da ragazzini che si aggirano tra i rifiuti con grossi sacchi di plastica in spalla.