Dell’Utri condannato a 7 anni
Per concorso esterno in associazione mafiosa: un anno dopo la decisione della Cassazione di rifare il processo, quasi vent'anni dopo l'inizio delle indagini
Aggiornamento delle 20:40
Secondo l’ANSA, il procuratore generale di Palermo, Luigi Patronaggio, avrebbe chiesto per Dell’Utri l’arresto, per possibile pericolo di fuga. Non è ancora nota la decisione della corte in merito.
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Marcello Dell’Utri è stato condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa Dell’Utri ha tenuto per anni rapporti con la mafia per conto di Silvio Berlusconi. È il processo che un anno fa la Cassazione aveva annullato, disponendo il rinvio in appello sempre a Palermo ma con altri giudici. Il Post aveva raccontato qui la vicenda per cui è stato condannato Dell’Utri: è una storia che comincia nel 1994. Prima dell’annullamento di un anno fa, Dell’Utri era stato condannato a 9 anni in primo grado nel 2004 e a 7 anni in appello nel 2009.
Un anno fa la Cassazione aveva accolto le ragioni del procuratore generale presso la Cassazione Francesco Iacoviello, che aveva parlato di “gravi lacune” giuridiche della sentenza d’appello per mancanza di motivazione e mancanza di specificazione della condotta contestata a Dell’Utri. “Nessun imputato deve avere più diritti degli altri ma nessun imputato deve avere meno diritti degli altri: e nel caso di Dell’Utri non è stato rispettato nemmeno il principio del ragionevole dubbio”. La decisione aveva fatto molto discutere del senso e dell’attualità del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo la condanna di oggi, probabilmente, la parola passerà di nuovo alla Cassazione.
La Corte d’appello di Palermo ha condannato Marcello Dell’Utri imputato di concorso esterno in associazione mafiosa confermando la pena di 7 anni. «Speravano in un’altra sentenza, ma accetto il verdetto. Il romanzo criminale continua» il commento dell’ex senatore del Pdl che poco prima della sentenza aveva detto: «Io mediatore tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi? Mediatore di quale mafia?». E parlando dello stallieri di Arcore, Vittorio Mangano, ha detto: «è venuto a Milano quando non era ancora incriminato, conosceva cani, i cavalli e basta».
Secondo l’accusa, Dell’Utri per 30 anni avrebbe avuto rapporti con Cosa nostra.
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foto: LaPresse