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  • Lunedì 18 marzo 2013

L’India ha negato l’immunità all’ambasciatore italiano

La Corte Suprema ha ribadito il divieto di lasciare il paese e lo interrogherà sul mancato ritorno dei marinai accusati di omicidio

Italian Ambassador to India Daniele Mancini (L) exits the Ministry of External Affairs offices in New Delhi on March 12, 2013. Mancini was summoned to the ministry following Italy's refusal to return two marines facing trial in India for the killing of two fishermen. The marines are accused of shooting dead the Indian fishermen off the country's southwestern coast in February last year, when their fishing boat came close to the Italian oil tanker they were guarding. AFP PHOTO/ Prakash SINGH (Photo credit should read PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images)
Italian Ambassador to India Daniele Mancini (L) exits the Ministry of External Affairs offices in New Delhi on March 12, 2013. Mancini was summoned to the ministry following Italy's refusal to return two marines facing trial in India for the killing of two fishermen. The marines are accused of shooting dead the Indian fishermen off the country's southwestern coast in February last year, when their fishing boat came close to the Italian oil tanker they were guarding. AFP PHOTO/ Prakash SINGH (Photo credit should read PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images)

La Corte Suprema indiana ha negato l’immunità diplomatica all’ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini. Il giudice capo, Altamas Kabir, ha detto che la Corte “ha perso fiducia” nei suoi confronti, e ha ribadito per lui il divieto di lasciare il paese. L’ambasciatore Mancini aveva personalmente assicurato alla Corte che i due marinai italiani accusati di omicidio, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sarebbero tornati in India entro il 22 marzo.

La Corte gli ha chiesto di testimoniare entro il prossimo 2 aprile relativamente alla decisione del governo italiano di non rimandare in India i due marinai, a cui le autorità avevano concesso una licenza per permettere loro di tornare in Italia per votare, dietro la garanzia del governo italiano che aveva promesso di farli tornare in India.

Mercoledì 13 marzo il primo ministro indiano, Manmohan Singh, aveva tenuto un pesantissimo discorso al Parlamento, dicendo che la decisione italiana era «inaccettabile» e avrebbe «comportato delle conseguenze». Il procuratore generale indiano ha detto che la decisione italiana «è un gravissimo sgarbo nei confronti della più alta corte del paese, e il governo è per questo estremamente preoccupato». La stampa indiana da giorni critica la decisione del governo italiano e chiede a quello indiano di farsi rispettare nella comunità internazionale.

foto: PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images