E che cos’è l’uveite?

Cioè la malattia agli occhi per cui Silvio Berlusconi è in ospedale (e non si è presentato al processo Ruby)

Venerdì 8 marzo Silvio Berlusconi non si è presentato al tribunale di Milano dove è in corso il processo sul caso Ruby, giustificando la propria assenza con due certificati medici nei quali si fa riferimento a un “grave disturbo della vista”.

Considerata la mancata presenza di Berlusconi in aula, l’avvocato della difesa Niccolò Ghedini ha chiesto il rinvio del processo a nuova data. Il pubblico ministero, Ilda Boccassini, ha chiesto ai giudici di respingere la richiesta, ricordando che i problemi di salute di Berlusconi non potevano essere considerati un “legittimo impedimento assoluto”. Dopo avere visionato la documentazione medica prodotta dall’ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato ricoverato Berlusconi e dove probabilmente resterà per la notte, il collegio dei giudici ha deciso di accogliere la richiesta di legittimo impedimento. Il processo sul caso Ruby è stato quindi rinviato al prossimo 11 marzo, cosa che ne ritarderà ulteriormente lo svolgimento già alquanto travagliato.

I medici hanno spiegato che Silvio Berlusconi è affetto da una forma particolarmente acuta di uveite, una malattia degli occhi che se mal curata può avere gravi conseguenze per la vista. L’uvea è uno strato del bulbo oculare che si trova tra la retina – la membrana interna dell’occhio con le cellule sensibili alla luce – e la sclera, quella che comunemente chiamiamo “il bianco dell’occhio”.

Il funzionamento principale dell’uvea è quello di far fluire il sangue alle diverse parti dell’occhio, e per questo motivo capita di frequente che si possa infiammare, e quando accade si parla di uveite. Il termine uveite viene comunque utilizzato per indicare anche le infiammazioni che interessano altre parti dell’occhio come la sclera, la retina e la cornea, la parte più esterna dell’occhio. A seconda delle parti interessate si parla di uveite anteriore, posteriore, intermedia o di panuveite, nel caso in cui siano coinvolte tutte le principali parti dell’occhio.

Le uveiti anteriori sono le più frequenti, ed è quella che è venuta a Berlusconi, come ha spiegato il suo medico personale durante la conferenza stampa di oggi. Quella di Berlusconi è inoltre una uveite di tipo bilaterale, parola che semplicemente indica il fatto che la malattia interessa entrambi gli occhi. Il disturbo può essere causato da una reazione autoimmunitaria (i globuli bianchi nel sangue riconoscono l’uvea come un corpo estraneo e l’attaccano).

Chi soffre di uveite tende ad avere un forte dolore localizzato nella zona degli occhi e a non riuscire a stare nei luoghi con una eccessiva illuminazione (fotofobia). Gli occhi lacrimano molto e si possono avere anche annebbiamenti della vista, sintomi che compaiono anche nel caso delle congiuntiviti. E proprio di congiuntivite si era parlato nei giorni scorsi per fare riferimento al problema di Berlusconi, che a fine campagna elettorale aveva rinunciato a essere di persona a un comizio a Napoli proprio per un disturbo agli occhi. La congiuntivite interessa però, come dice il nome, la congiuntiva, la membrana che ricopre il bulbo oculare e le parte interna delle palpebre.

L’uveite richiede un intervento tempestivo per evitare che, aggravandosi, possa portare a danni permanenti alla vista. Di solito viene curata attraverso la somministrazione di antibiotici e antinfiammatori sotto forma di collirio. Vengono anche utilizzate sostanze per dilatare la pupilla ed evitare che si formino aderenze tra alcune parti dell’occhio. Superata l’infiammazione, l’occhio recupera la propria funzionalità e, a parte i problemi legati al dolore e alla sensibilità alla luce, la malattia non è di norma considerata così debilitante.