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  • Giovedì 7 marzo 2013

Jon Stewart farà un film

Il celebre comico americano lascerà il Daily Show per tre mesi, il tempo di girare un film molto poco comico

Host Jon Stewart of Comedy Central's "The Daily Show with Jon Stewart" tapes "The Daily Show with Jon Stewart: Restoring Honor & Dignity to the White House" at the McNally Smith College of Music September 5, 2008 in St. Paul, Minnesota. The show is being taped in St. Paul during the week of the Republican National Convention.
Host Jon Stewart of Comedy Central's "The Daily Show with Jon Stewart" tapes "The Daily Show with Jon Stewart: Restoring Honor & Dignity to the White House" at the McNally Smith College of Music September 5, 2008 in St. Paul, Minnesota. The show is being taped in St. Paul during the week of the Republican National Convention.

Jon Stewart, bravo e famoso comico americano, autore e presentatore del programma “The Daily Show” su Comedy Central, ha annunciato martedì che lascerà per 3 mesi la conduzione della trasmissione. Stewart dirigerà il suo primo film, di cui ha scritto anche la sceneggiatura e che, a differenza di quello che ci si potrebbe aspettare, non avrà nulla di comico. Il film si chiamerà Rosewater e sarà un riadattamento cinematografico del libro “Then They Came for Me: A Family’s Story of Love, Captivity and Survival”, pubblicato nel 2011 e scritto da Maziar Bahari e Aimee Molloy.

Il libro racconta la storia di Bahari, giornalista e documentarista canadese-iraniano, e della sua famiglia, che per oltre quarant’anni hanno vissuto sotto le politiche repressive dei vari regimi che si sono succeduti in Iran, da quello dello scià Reza Pahlavi, fino a quelli di Ruhollah Khomeini, ispiratore della Rivoluzione Islamica del 1979, e di Mahmud Ahmadinejad, attuale presidente dell’Iran. Oltre alla storia famigliare dei Bahari, il film avrà come sfondo alcuni decenni di politica iraniana e tratterà, come ha detto lo stesso Stewart, il tema più ampio della libertà.

La decisione di Stewart ha suscitato molta curiosità tra gli appassionati del “Daily Show”. Stewart è notoriamente vicino alla sinistra liberal americana: negli ultimi anni ha più volte trattato temi importanti del dibattito politico nazionale, come quando fece un monologo sulla questione del controllo delle armi dopo la strage di Tucson o organizzò una manifestazione “per il ripristino della sanità mentale”, contro i tea party. Nella maggior parte dei casi Stewart aveva mantenuto verso la politica un atteggiamento molto ironico, in linea con i toni del “Daily Show”: un mese prima delle elezioni presidenziali del 2012, per esempio, aveva partecipato a un confronto televisivo – ispirato ai dibattiti presidenziali tra Obama e Romney – con Bill O’Reilly, commentatore di Fox News dichiaratamente di destra. Il confronto, che si era tenuto nel campus della George Washington University, era stato molto divertente e sarcastico, nonostante affrontasse temi piuttosto seri.

Come ha raccontato lo stesso Stewart, la decisione di scrivere la sceneggiatura e girare un film drammatico è arrivata dopo aver conosciuto Bahari proprio durante una puntata del “Daily Show”. Nel 2009 Bahari andò in Iran per raccontare le elezioni presidenziali iraniane che portarono poi ai grandi scontri di piazza tra il governo iraniano e il movimento di opposizione definito “Onda Verde”. Durante la sua permanenza in Iran, Bahari venne arrestato con l’accusa di progettare una rivoluzione contro il governo di Teheran, venne torturato e passò 118 giorni in prigione. Proprio poco prima del suo arresto, Bahari era stato “ospite” del “Daily Show”: aveva partecipato a un divertente sketch condotto da un collaboratore di Stewart, Jason Jones, che faceva dell’ironia sul regime iraniano.

Quel video era stato poi utilizzato contro lo stesso Bahari dalle autorità iraniane. «Potete immaginare quanto eravamo sconvolti», ha detto poi Stewart riferendosi alla notizia dell’arresto di Bahari. «Una delle ragioni per cui abbiamo avviato il progetto del film è quella di sfidare noi stessi, e io mi sento molto vicino alla storia di Maziar. È una storia personale ma con un aspetto universale su cosa significa essere liberi».

Nel novembre 2012 Bahari era tornato al “Daily Show” e aveva raccontato qualcosa di più della sua permanenza nella prigione iraniana, in un’intervista a tratti anche piuttosto divertente, nonostante il tema. Bahari aveva anche spiegato che in realtà la sua precedente apparizione al “Daily Show” non aveva nulla a che fare con il suo arresto: le autorità iraniane avevano bisogno di “costruire” ad arte delle accuse che gli permettessero di arrestarlo per la sua opposizione al regime.

Da quel momento il progetto del film Rosewater iniziò a prendere forma, nonostante la totale inesperienza di Stewart nel mondo della produzione cinematografica. Stewart ha raccontato di avere chiesto a Scott Rudin, uno dei produttori del film, di guardare la sceneggiatura che lui aveva scritto dopo aver letto il libro: «Lui l’ha fatto, e ha dato dei consigli molto preziosi, e in pochissimo tempo ci è sembrato di avere in mano qualcosa di valido».

Stewart sarà sostituito alla conduzione del Daily Show da John Oliver, un collaboratore abituale del programma. La sostituzione di Oliver durerà però solo per i primi 2 mesi, perché il terzo coinciderà con la tradizionale interruzione estiva della messa in onda della trasmissione.

Foto: Jon Stewart negli studi del Daily Show (Ethan Miller/Getty Images for Comedy Central)