Che cosa ha detto Stefano Fassina al Financial Times

Il centrosinistra non toccherà né la riforma del lavoro né il fiscal compact e cercherà di rilanciare gli investimenti nel settore privato, secondo il responsabile economico del PD

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse
08-06-2012 Roma
Politica
PD - direzione nazionale
Nella foto: Stefano Fassina PD
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08-06-2012 Roma
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PD - national committee
In the picture: Stefano Fassina PD
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Stefano Fassina, responsabile Economia del Partito Democratico e candidato alla Camera dei Deputati in Lazio, è stato intervistato sul Financial Times e ha parlato dei programmi per il centrosinistra, dovesse questo vincere le elezioni. Le parole di Fassina sono importanti, oltre che per il suo incarico all’interno del partito, perché è uno degli esponenti più importanti dei cosiddetti “Giovani Turchi”, la corrente più a sinistra del partito, e perché ci si aspetta che ricopra un qualche incarico di governo nel caso Pier Luigi Bersani dovesse diventare presidente del Consiglio.

Fassina è stato più volte citato da Mario Monti negli ultimi giorni come esempio dell’estremismo – e quindi, secondo il premier uscente, del conservatorismo – di parte della sinistra italiana. Parlando al Financial Times, però, Fassina è stato piuttosto equilibrato e moderato. Ha detto che, una volta al governo, il centrosinistra non intende né rinegoziare il fiscal compact né abolire la norma costituzionale sul pareggio di bilancio, due cose molto criticate in passato da Fassina e dai “Giovani Turchi”. «Se agissimo in modo unilaterale danneggeremmo il progetto europeo: noi vogliamo avere più spazio di manovra per politiche anti-cicliche, ma a livello europeo». Fassina ha detto che per questo il centrosinistra sarebbe disponibile a istituire un “supercommissario” europeo per il Bilancio, come proposto dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. «La sovranità fiscale che oggi hanno i singoli paesi, vuota e formale, sarebbe trasferita all’Europa in cambio di una “golden rule” sugli investimenti pubblici e un ruolo più forte della Banca Centrale Europea», ha detto il responsabile Economia del PD.

Riguardo le riforme approvate dal governo Monti, Fassina ha detto che il centrosinistra intende proseguire le liberalizzazioni – soprattutto nel mercato assicurativo, nelle farmacia e nel settore dei servizi giuridici – e che “non c’è ragione” di approvare una nuova riforma del lavoro, che modifichi quella promossa dal ministro Fornero. «In Italia per un’impresa non è difficile licenziare qualcuno: quello che non funziona è l’applicazione delle leggi, per questo serve riformare il sistema giudiziario». Fassina in passato aveva detto che la riforma Fornero avrebbe subito «interventi anche rilevanti» nella prossima legislatura in caso di vittoria del centrosinistra.

Secondo Fassina le esportazioni di per sé non possono aiutare abbastanza l’economia italiana, quindi bisogna rilanciare la domanda interna. A questo scopo, il centrosinistra «cercherà un accordo con i sindacati e le imprese: congelare gli adeguamenti di stipendio in cambio di investimenti. Negli ultimi dieci anni gli investimenti nel settore privato sono stati molto scarsi». Il responsabile Economia del PD, infine, ha detto che i democratici e Monti condividono «un terreno comune» su temi come «le riforme costituzionali, l’Europa e la necessità di fare alcune riforme strutturali».

foto: Mauro Scrobogna /LaPresse