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  • Mercoledì 9 gennaio 2013

Le foto delle alluvioni in Medioriente

Da anni non pioveva così forte e non faceva così freddo in questo periodo dell'anno: ci sono grossi danni in Israele, Palestina, Libano, Giordania e Siria

Palestinians cross a road flooded and swept away by heavy rains in the northern West Bank village of Kabatyeh, Wednesday, Jan. 9, 2013. A Palestinian official says the fiercest storm to hit the area in a decade has claimed the lives of two West Bank women who drowned after their car was caught in a flash flood unleashed by torrential rains. (AP Photo/Mohammed Ballas)
Palestinians cross a road flooded and swept away by heavy rains in the northern West Bank village of Kabatyeh, Wednesday, Jan. 9, 2013. A Palestinian official says the fiercest storm to hit the area in a decade has claimed the lives of two West Bank women who drowned after their car was caught in a flash flood unleashed by torrential rains. (AP Photo/Mohammed Ballas)

Da domenica molti paesi del Medioriente sono alle prese con una tempesta proveniente dalla Russia che ha provocato forti piogge e venti, un abbassamento della temperatura e alluvioni con danni alle case, ai negozi, alle infrastrutture e disagi al traffico aereo, marittimo e stradale. In Siria, Libia, Giordania e Israele le temperature sono di circa 5-10 gradi sotto la media che si registra solitamente in questo periodo dell’anno. Le conseguenze del maltempo si ripercuotono soprattutto sui rifugiati siriani che vivono nei campi appositamente allestiti in Turchia, Libano e Giordania. Le condizioni di vita sono difficili anche nelle città siriane distrutte dalla guerra, dove gli abitanti si arrabattono per stare al caldo, non potendo spesso servirsi di benzina, legno ed elettricità. Secondo i meteorologi la situazione migliorerà da giovedì.

Martedì un uomo è morto nella città di Attil, in Cisgiordania, dopo che la sua auto era stata trascinata via dall’acqua. Un funzionario della città di Ramallah ha detto che due donne sono annegate dopo aver cercato di abbandonare l’auto, intrappolata nell’acqua. In Cisgiordania le inondazioni hanno ferito circa 500 persone e distrutto 400 case. Nella Striscia di Gaza le piogge hanno lasciato senza elettricità migliaia di palestinesi. Tre persone sono morte in incidenti causati dal maltempo nell’autostrada che collega Tel Aviv a Gerusalemme. Ha nevicato fino alle porte di Gerusalemme e in molte altre zone di Israele.

In Giordania la neve e le piogge torrenziali hanno reso necessaria la chiusura di scuole, uffici pubblici e numerose strade. Negli ultimi tre giorni nella capitale Amman sono caduti 101 millimetri di pioggia: la media di precipitazioni del mese di gennaio è di solito di 63 millimetri. Le piogge hanno provocato molti danni ai campi di rifugiati siriani, dove hanno distrutto centinaia di tende. Lo stesso problema si è verificato nei campi profughi turchi. Ha nevicato anche a Istanbul, dove si sono registrati problemi al traffico e la cancellazione di alcuni voli.

Secondo la Croce Rossa, in Libano sono morte sei persone a causa del maltempo. Le strade di Beirut sono allagate e le scuole di tutto il paese sono rimaste chiuse martedì e mercoledì. Più di 40 profughi siriani sono rimasti intrappolati nelle loro tende nel campo di Bar Elias a causa delle alluvioni: sono stati portati al riparo dalle squadre di soccorso. Anche nel resto del Libano l’esercito ha salvato numerose persone rimaste intrappolate nelle case per la neve. Nel frattempo il governo egiziano ha chiuso per il terzo giorno consecutivo il porto di Alessandria a causa del forte vento. Secondo i meteorologi era da dieci anni che in Medioriente non pioveva così tanto.