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  • Venerdì 23 novembre 2012

Le proteste in Egitto contro Morsi

Gli oppositori del presidente egiziano sono scesi in piazza al Cairo, Port Said, Suez e ad Alessandria, ci sono stati scontri e assalti alle sedi di partito

Aggiornamento delle 17:45
Il presidente dell’Egitto, Muhammad Morsi, ha tenuto un breve discorso davanti al palazzo presidenziale al Cairo, dicendo di essere “per tutti gli egiziani” e di lavorare per il loro interesse, sia sociale sia economico. Il suo discorso è stato ascoltato da una folla di manifestanti, che avevano organizzato in città alcune azioni a sostegno del presidente. Intanto, in piazza Tahrir si sono riunite migliaia di persone chiedendo le dimissioni di Morsi e accusandolo di aver realizzato un colpo di stato con le sue decisioni di ieri, che gli hanno attribuito più poteri. La polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere alcuni gruppi e ci sono state tensioni con gli agenti.

Altre manifestazioni sono state organizzate ad Alessandria, Port Said e Suez, dove si sono verificati alcuni scontri tra gli oppositori di Morsi e i suoi sostenitori. Si contano al momento circa quindici manifestanti feriti, stando alle stime delle autorità egiziane. Oltre alla sede di Alessandria del Partito Libertà e Giustizia, che fa riferimento ai Fratelli Musulmani, e il cui presidente è lo stesso Morsi, sono state assaltate le sedi in altre quattro città.

Aggiornamento delle 14:15
Come era stato anticipato giovedi da diverse forze di opposizione, oggi in Egitto si stanno tenendo manifestazioni contro il presidente Muhammad Morsi, che ieri ha annunciato di essersi dato nuovi poteri che secondo gli oppositori lo collocano al di sopra del controllo della magistratura. In piazza non ci sono solamente i manifestanti contro Morsi, ma anche gruppi che sostengono il presidente. Ad Alessandria, i due gruppi si sono confrontati e ci sono stati anche episodi violenti. In città, la sede del Partito Libertà e Giustizia, che fa riferimento ai Fratelli Musulmani, e il cui presidente è lo stesso Morsi, è stata presa d’assalto da un gruppo di manifestanti, che hanno anche appiccato un incendio.

Al Cairo, intanto, migliaia di persone hanno iniziato a riunirsi in piazza Tahrir, urlando slogan contro Morsi e contro le sue decisioni di ieri. L’opposizione confida di raccogliere in piazza centinaia di migliaia di persone, ma non è per ora ancora chiaro quale possa essere l’effettiva adesione della popolazione a questa nuova serie di proteste. In città ci sono anche piccoli cortei di sostenitori del presidente, e si teme che si possano scontrare con chi invece lo sta contestando in piazza Tahrir.

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Giovedì il presidente dell’Egitto, Muhammad Morsi, ha annunciato di essersi attribuito maggiori poteri, motivando la scelta con la necessità di proteggere i risultati ottenuti nell’ultimo anno dalla rivoluzione. Il provvedimento stabilisce che la magistratura non ha il potere per mettere in discussione le decisioni del presidente, e secondo diversi osservatori di fatto ridimensiona il ruolo dei magistrati. La decisione non è piaciuta a buona parte dell’opposizione, che ha accusato il presidente di voler diventare un “nuovo faraone”, seguendo l’esperienza del suo predecessore Hosni Mubarak. Le opposizioni temono anche che le nuove regole possano consentire agli islamisti di ottenere un ulteriore controllo sul paese, lasciando agli altri partiti e movimenti un ruolo marginale nella politica egiziana.

Morsi ha anche fatto dimettere il procuratore generale Abdel Meguid Mahmud, che aveva già cercato di destituire senza riuscirci il mese scorso accusandolo di non avere fatto a sufficienza per perseguire i responsabili del regime di Mubarak per le violenze durante la rivoluzione. Al suo posto, il presidente ha nominato Talaat Ibrahim Abdallah, e il suo giuramento è stato trasmesso dalla televisione di stato dopo pochi minuti dall’annuncio della sua nomina. Il nuovo procuratore ha detto di essere determinato a lavorare giorno e notte per mantenere le promesse della rivoluzione.

Oltre ad annunciare maggiori poteri e il nuovo procuratore, Morsi ha anche stabilito che siano eseguite nuove indagini e nuovi processi per gli autori delle violenze contro i manifestanti nel periodo della rivoluzione. Altri militari potrebbero quindi essere processati e lo stesso ex presidente Mubarak potrebbe essere sottoposto a nuove indagini. Morsi ha detto di voler ripulire le istituzioni statali e di voler dissolvere tutte le strutture di potere create nei lunghi anni di regime in Egitto. Al Parlamento il presidente ha anche affidato la discussione di una nuova legge, che porterebbe all’istituzione di un procuratore speciale, incaricato di occuparsi unicamente dei fatti legati alla rivoluzione.

I nuovi provvedimenti non piacciono all’opposizione, preoccupata dalla possibilità che Morsi accumuli ancora potere diventando come il suo predecessore. Per oggi è stata annunciata una giornata di proteste, cui dovrebbero partecipare decine di migliaia di persone al Cairo, la capitale.

foto: AP Photo/How Hwee Young, Pool