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  • Giovedì 22 novembre 2012

Presidenti con tacchini

Album fotografico di uno dei riti più divertenti della festa del Ringraziamento, e ripassino storico: che cosa si ringrazia oggi negli Stati Uniti?

National Turkey Federation president John Hendricks attempts to hang on to the live turkey that he brought to the White House in Washington on Friday, Nov. 17, 1984, which is annually presented to the first family on Thanksgiving. The bird seemed not in awe by the presence of President Ronald Reagan who was there to accept it. (AP Photo/Scott Stewart)

National Turkey Federation president John Hendricks attempts to hang on to the live turkey that he brought to the White House in Washington on Friday, Nov. 17, 1984, which is annually presented to the first family on Thanksgiving. The bird seemed not in awe by the presence of President Ronald Reagan who was there to accept it. (AP Photo/Scott Stewart)

Ogni quarto giovedì di novembre gli Stati Uniti festeggiano il giorno del Ringraziamento, una delle feste più sentite che si trascorre insieme a parenti e amici mangiando piatti tradizionali, tra cui tacchino ripieno, torte di zucca, mais e patate.

Uno dei riti più divertenti della festa è la grazia concessa qualche giorno prima dal presidente americano a un tacchino. Le origini del rito non sono chiare, secondo molti risalirebbe persino ad Abraham Lincoln, convinto dal figlio Tad a risparmiare l’animale. Altri sostengono che il primo a farlo sia stato Harry Truman nel 1947, ma non ci sono prove a riguardo. Quel che è certo è che dal 1947 la Federazione nazionale del tacchino regala al presidente un tacchino vivo e due ripieni. Nel 1963 John Kennedy decise di risparmiare il tacchino vivo, dicendo «Teniamocelo!». La cosa si ripeté nel 1987, quando Ronald Reagan decise per gioco di concedere la grazia al tacchino. Il rito divenne ufficiale con George H.W. Bush e da allora si è svolto ogni anno. I tacchini vivi regalati sono diventati due, così da averne uno per riserva: soltanto un tacchino è protagonista della cerimonia ma entrambi vengono risparmiati e trascorrono la loro vita in una fattoria.

Secondo la tradizione il primo Ringraziamento venne celebrato dai Padri pellegrini, considerati i primi coloni americani: 102 persone che nel 1620 decisero di abbandonare l’Inghilterra per sfuggire alle persecuzioni religiose e, dopo la lunga traversata atlantica sul galeone Mayflower, approdarono in New England.

Nel giro di un anno i pellegrini avevano costruito la colonia e instaurato rapporti di amicizia con la tribù di indiani Wampanoag, da cui avevano imparato a coltivare il mais. I coloni organizzarono una festa per ringraziare Dio dell’abbondanza del raccolto, e invitarono anche i Wampanoag: i festeggiamenti durarono tre giorni, in cui vennero consumati prodotti locali come torte di zucca, mais e carne di tacchino. Nel 1623 i coloni organizzarono un altro giorno del Ringraziamento, che venne officiato dal governatore Bradford, ottenendo il riconoscimento delle autorità civili. Da allora negli Stati Uniti vennero organizzati in modo spontaneo eventi simili.

Quando George Washington divenne il primo presidente degli Stati Uniti, dichiarò il primo giorno del Ringraziamento nazionale, che si tenne il 26 novembre del 1789. Nel 1863 – in piena guerra di Secessione – il presidente Abraham Lincoln stabilì che il Ringraziamento si sarebbe tenuto in tutto il paese l’ultimo giovedì di ogni novembre, e che in quel giorno il presidente avrebbe emesso un proclama di ringraziamento. Nel 1941 il Congresso ha riconosciuto il Ringraziamento festa nazionale.

Negli ultimi anni gli americani possono scegliere su Internet quale tacchino verrà presentato al presidente: quest’anno è toccato a Cobbler, preferito alla riserva Gobbler, che è stato graziato ieri dal presidente Barack Obama, accompagnato dalle figlie. Durante la cerimonia Obama ha scherzato dicendo che «Nate Silver l’ha azzeccata anche questa volta», riferendosi all’analista del New York Times diventato famoso per aver predetto con esattezza la rielezione di Obama alle ultime presidenziali grazie al suo metodo di analisi dei sondaggi.