Le ultime da Gaza e Israele
Un attacco israeliano ha colpito un edificio a Gaza uccidendo almeno 11 civili, mentre continuano i lanci di razzi da parte di Hamas verso Israele
Punto della situazione, ore 18.45
La giornata di oggi, la quinta del conflitto tra Hamas e Israele, è stata quella in cui sono morte più persone, rispetto agli altri giorni: solo a Gaza i morti sono stati 21, dopo una notte che era passata tranquillamente, senza bombardamenti da parte di Israele né lanci di razzi da parte di Hamas. Questa mattina un attacco israeliano su un edificio a Gaza – una palazzina a due piani in una zona residenziale – ha ucciso almeno 11 persone, ha riferito il ministero della Salute. Nell’attacco in cui è morto Mohamed Dalou, un funzionario di Hamas di un certo rilievo, ma per il resto si tratta di donne e bambini, come riporta Associated Press. Il numero dei morti nella città di Gaza dall’inizio dell’operazione israeliana è di 67, mentre i feriti sono al momento circa 560. In Israele i morti sono stati 3 e più di 70 sono state le persone ferite.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto questa mattina che Israele è pronto a espandere l’operazione. In queste ore, diversi mezzi militari dell’esercito vengono portati al confine con la Striscia di Gaza dalla città di Sderot. Da parte sua, Hamas ha continuato per tutto il giorno a sparare razzi verso le città israeliane: le città più colpite oggi sono state Ashdod, Ashkelon e Ofakim. Le agenzie di stampa israeliane hanno riferito che il capo dell’unità di Hamas addetta a gestire il lancio dei razzi, Yehiya Bia, sarebbe stato ucciso.
L’esercito israeliano ha bombardato anche due palazzi nella città di Gaza in cui ci sono gli uffici di un’emittente televisiva vicina ad Hamas, al-Quds TV. Nel palazzo c’erano anche altri giornalisti delle agenzie internazionali come Sky News e e del network britannico ITN. Un funzionario di Israele è stato inviato dal governo in Egitto, che rappresenta il principale mediatore in questa situazione tra le due parti, e sembra che anche da parte di Hamas ci sia la volontà di fermare l’attacco. Oggi, anche Barack Obama è intervenuto sulla situazione, dicendo che il suo paese «supporta il diritto di Israele di difendersi». Il presidente egiziano Mohammed Morsi ha detto che se ci sarà un’invasione via terra della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano, questo comporterà «serie ripercussioni».
16.35 – Alcuni membri del personale sanitario della Striscia di Gaza hanno riferito che un attacco aereo israeliano che ha colpito un palazzo della città ha ucciso 10 civili palestinesi, riporta Al Jazeera. Il numero dei morti salirebbe così a 66 persone: il ministero della Salute di Gaza ha detto che le persone uccise oggi sono state 18, tra cui 9 bambini. Continuano intanto le operazioni di spostamento da parte dell’esercito israeliano che sta trasportando diversi veicoli militari dalla città di Sderot verso il confine con la Striscia di Gaza. Dall’inizio della battaglia, cinque giorni fa, sono stati sparati 544 razzi da parte di Hamas verso Israele, mentre 302 sono stati quelli intercettati dal sistema antimissilistico israeliano “Iron Dome”. In tutto, ha scritto in un tweet il portavoce dell’esercito – che continua la sua campagna mediatica a sostegno dell’attacco, con attività sui social network e un liveblog sul sito ufficiale – i razzi sparati contro Israele sono stati 846. Inoltre, il governo israeliano ha inviato nel pomeriggio un alto funzionario in Egitto con un aereo privato partito da Tel Aviv per portare avanti i colloqui con l’apparato di sicurezza egiziano.
Aggiornamento delle 13.15 – Il governo israeliano sarebbe pronto ad aumentare in modo significativo la sua operazione militare contro i militanti palestinesi a Gaza, ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu questa mattina, secondo quanto riporta la CNN. Le Forze di Difesa israeliane hanno colpito a Gaza due edifici in cui stavano lavorando dei giornalisti locali e alcuni delle agenzie internazionali: sei persone sono state ferite. Sono stati presi di mira dai bombardamenti anche gli edifici governativi e le case dei funzionari di Hamas. Gli Stati Uniti e alcuni paesi europei hanno dato la responsablità ad Hamas per quanto sta succedendo, spiegando che Israele ha il diritto di difendersi, mentre i paesi arabi hanno accusato Israele di aver aggredito la città di Gaza. Netanyahu ha confermato l’impegno da parte di Israele di non colpire la popolazione civile durante i bombardamenti. Nel quinto giorno di bombardamenti e lanci di razzi, i morti sono almeno 52, scrive Al Jazeera. Le persone uccise da questa mattina sono due, dopo un attacco su al-Shati, nella zona occidentale di Gaza, ha detto il ministro della Salute di Hamas all’Agence France Presse. I morti in Israele sono tre e almeno 68 persone sono state ferite, tra cui diversi soldati lungo il confine.
Il video dell’edificio colpito dai bombardamenti israeliani a Gaza dove stavano lavorando alcuni giornalisti.
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La notte appena trascorsa è stata la più tranquilla dall’inizio degli scontri. Da mezzanotte fino alle 10 di questa mattina né razzi né colpi di mortaio sono partiti da Gaza verso Israele. Nelle ultime due ore sono partiti da Gaza meno di dieci missili, di cui diversi intercettati dalle batterie anti-missile Iron Dome. L’esercito israeliano sostiene di aver colpito nella notte diversi bersagli che pregiudicheranno la capacità di Hamas di continuare la sua offensiva missilistica.
Gli attacchi aerei israeliani, infatti, non si sono fermati e sono continuati tutta la notte. La sede della TV ufficiale di Hamas, al-Aqsa, una torre nel centro di Gaza City, è stata colpita due volte nelle ultime ore dagli aerei israeliani. Nella torre sono presenti anche gli uffici di Al Arabiya e di altri media. Nei due attacchi ci sono stati feriti, ma nessun morto. Secondo un corrispondente di Al Jazeera a Gaza, questi attacchi hanno creato un clima in cui «qualunque giornalista che cerchi di raccontare Hamas è in pericolo».
Dall’inizio dei bombardamenti, scrive il quotidiano Haaretz, 52 palestinesi e tre israeliani sono stati uccisi. Tra ieri sera e questa mattina, il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha parlato al telefono con Barack Obama e Angela Merkel, sostenendo di essere pronto ad accettare una tregue se da Gaza cesseranno i lanci di missili contro le città israeliani. Il ministro degli esteri francese dovrebbe arrivare oggi in visita a Israele, offrendo la sua disponibilità a una mediazione. Cinque ministri degli esteri di altrettanti paesi arabi oggi dovrebbero visitare Gaza.
Foto: AP Photo/Oded Balilty