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  • Sabato 6 ottobre 2012

L’estradizione di Abu Hamza

Un imam estremista celebre nel Regno Unito è arrivato oggi negli Stati Uniti, dopo una battaglia legale durata otto anni

L’imam radicale Abu Hamza al-Masri è arrivato oggi a New York dopo aver perso una battaglia legale con cui per anni si era opposto all’estradizione dal Regno Unito. Negli Stati Uniti Hamza dovrà affrontare undici diverse accuse, tutte legate al terrorismo. Hamza ha lasciato Londra nella serata di venerdì insieme ad altre otto persone, poche ore dopo la sentenza della corte che aveva stabilito la sua estradizione «immediatamente operativa».

Hamza, 54 anni, è nato ad Alessandria in Egitto. Si trasferì in Inghilterra a 21 anni con un visto da studente. Hamza combatté in Afghanistan durante l’occupazione sovietica: secondo quanto raccontò lui stesso in un’intervista alla CNN, perse entrambe le mani e un occhio mentre cercava di disinnescare una mina. Al posto della mano destra, Hamza ha utilizzato spesso un uncino.

Negli anni successivi, trascorse un periodo a combattere in Bosnia insieme ai guerriglieri musulmani. Divenne famoso nel 2003 quando, tornato in Inghilterra, tenne un discorso ad Hyde Park dove invocò la creazione di un califfato islamico e la distruzione dei regimi mediorientali supportati dall’Occidente. In altri sermoni Hamza dichiarò il suo appoggio per Osama Bin Laden. Nel 2004 fu arrestato una prima volta per incitazione al terrorismo e fu raggiunto da una richiesta di estradizione negli Stati Uniti.

Al-Masri è uno degli islamici radicali più noti nel Regno Unito, dove è stato condannato a sette anni di carcere per i suoi discorsi nella moschea di cui è stato imam a partire dal 1996, quella di Finsbury Park nel nord di Londra. Negli Stati Uniti, invece, le accuse sono di aver collaborato al rapimento di 16 occidentali in Yemen nel 1998 e di aver aiutato un gruppo di estremisti a creare un campo di addestramento per jihadisti in Oregon nel 1999. Se fosse condannato, potrebbe ricevere l’ergastolo. Una prima udienza si terrà oggi mentre la seconda, in cui si dovrà decidere se procedere contro di lui, avverrà martedì prossimo.

La figura di Abu Hamza ha suscitato molte polemiche nel Regno Unito soprattutto perchè, secondo alcuni, l’estradizione è stata concessa agli Stati Uniti con molta lentezza. Alla fine di settembre, l’emittente pubblica britannica si era dovuta scusare perché un suo corrispondente aveva rivelato a BBC Radio una conversazione privata in cui la Regina aveva detto di essere preoccupata per il mancato arresto di Abu Hamza al-Masri.

Foto: ODD ANDERSEN/AFP/Getty Images