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  • Giovedì 20 settembre 2012

Notizie dalla Siria

Un elicottero del regime è precipitato, il secondo in un mese; più di cento combattenti sono stati uccisi ad Aleppo e si discute ancora di sanzioni

Syrians clear the rubble of a house which was destroyed in government airstrike on Saturday, in Kal Jubrin, on the outskirts of Aleppo, Syria, Sunday, Sept. 16, 2012. (AP Photo/Muhammed Muheisen)

Syrians clear the rubble of a house which was destroyed in government airstrike on Saturday, in Kal Jubrin, on the outskirts of Aleppo, Syria, Sunday, Sept. 16, 2012. (AP Photo/Muhammed Muheisen)

Ieri un elicottero dell’esercito del regime di Bashar al Assad è precipitato a Douma, un sobborgo a est di Damasco. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani è stato l’esercito dei ribelli ad abbatterlo, mentre la televisione di stato siriana ha detto che è precipitato da solo. Mentre precipitava, l’elicottero ha colpito la coda di un aereo civile con a bordo duecento persone: l’aereo è atterrato regolarmente e nessun passeggero ha avuto problemi, ha fatto sapere in un comunicato il ministero dell’Informazione siriano. Un altro elicottero, alla fine di agosto, era stato abbattuto dai ribelli vicino alla capitale.

Sempre ieri nella città di Douma ci sono stati scontri ed esplosioni per tutto il giorno e i morti fino a oggi, dall’inizio della settimana, sono stati circa 50. La televisione di stato ha detto che l’esercito ha ucciso più di cento combattenti stranieri, probabilmente afghani, dopo essere stati rinchiusi in una scuola di Aleppo, nel nord del paese.

L’esercito di Bashar al Assad ha bombardato le città di al-Hajar al-Aswad, nel sud-ovest del paese, al-Bab, vicino ad Aleppo, a nord, e il campo profughi palestinese di Yarmouk a Damasco. Addounia TV, una delle emittenti vicine al regime, ha detto che un centinaio di persone sono state arrestate nella moschea di al-Waseem e nel giardino di al-Talnaa, sempre all’interno del campo palestinese. Amnesty International, la più importante organizzazione internazionale per i diritti umani, ha fatto sapere che i bombardamenti dell’esercito e gli attacchi dell’artiglieria via terra stanno causando una strage di civili a Idlib, a nord-ovest, e ad Hama, Siria centrale. Secondo un giornalista di Shaam News Network molte persone sono state uccise dal fuoco delle loro case, incendiate dai militari, scrive CNN.

Bashar Jaafari, l’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, ha contestato l’ultimo rapporto sulla Siria dell’ONU, che criticava le autorità siriane e dava loro la responsabilità di violenze contro i bambini negli ultimi diciotto mesi di battaglia. Jaafari ha definito il rapporto «propaganda ostile» e ha detto che sono stati i ribelli a violare i diritti dei bambini e non il governo: «questi gruppi hanno distrutto più di 2.600 scuole e asili».

Ali Larijani, presidente del Parlamento iraniano, ha spiegato in un’intervista al Financial Times che il suo paese ha avuto e sta avendo dei colloqui diplomatici con i gruppi dell’opposizione siriana. Un discorso è stato aperto con i Fratelli Musulmani della Siria per «sostenere le riforme necessarie al paese e per riportare la pace». Oggi i diplomatici di più di sessanta paesi si riuniranno all’Aia, la capitale dell’Olanda, per discutere le sanzioni economiche contro il governo di Assad. Il gruppo, “Amici del popolo siriano”, è stato istituito per discutere della situazione in Siria dopo che il Consiglio di sicurezza dell’ONU non è riuscito a raggiungere un accordo sulle sanzioni, per i veti di Cina e Russia.

Il portavoce del governo iracheno, guidato dal presidente Jalal Talabani e dal primo ministro Nuri al-Maliki, ha negato un rapporto dell’intelligence dei paesi occidentali in cui si sosteneva che l’Iran avesse utilizzato degli aerei civili per trasportare in Siria militari iraniani e grandi quantità di armi, passando per lo spazio aereo dell’Iraq: «Non è mai accaduto», ha detto Hussein Kamal. Un procuratore militare della Turchia ha spiegato che l’aereo turco abbattuto da un missile siriano il 22 giugno scorso, che aveva fatto crescere la tensione tra i due paesi, è avvenuto in acque internazionali. La Siria aveva sostenuto che l’aereo turco avesse violato il suo spazio aereo.

Foto: Aleppo, Siria (AP Photo/Muhammed Muheisen)