Sei video su Carlo Rambaldi

Ha vinto tre Oscar, ha curato gli effetti speciali di molti grandi film - King Kong, Alien, ET, tra gli altri - ed è morto oggi a 87 anni

<> on July 27, 2010 in Giffoni Valle Piana, Italy.
<> on July 27, 2010 in Giffoni Valle Piana, Italy.

Carlo Rambaldi è morto oggi a 87 anni, a Lamezia Terme. Era nato a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara il 15 settembre del 1925, ed è stato un artista cinematografico apprezzato in tutto il mondo e responsabile di effetti speciali in film leggendari, soprattutto in un momento in cui la fama internazionale del cinema italiano era piuttosto in crisi. Il primo film per cui curò gli effetti speciali fu Sigfrido, per il quale costruì un drago lungo 15 metri. Lavorò con grandi registi italiani come Mario Monicelli e Marco Ferreri per La grande abbuffata, Pier Paolo Pasolini e Dario Argento per Profondo Rosso. Costruì il braccio di Polifemo nel film Odissea, la balena e le marionette di legno per Pinocchio.

Apprezzato e adottato a Hollywood, vinse per tre volte il premio Oscar per gli effetti speciali: nel 1976 per il King King di John Guillermin (la versione con Jeff Bridges e Jessica Lange); nel 1979 per Alien di Ridley Scott e nel 1982  per E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg. Curò anche gli effetti speciali di molti altri film di fantascienza tra cui Incontri ravvicinati del terzo tipo sempre di Spielberg, nel 1977, e Dune di  David Lynch, nel 1984. Rambaldi era stato incaricato anche di costruire il manichino che rappresentava Giuseppe Pinelli quando nel 1971 venne realizzato l’esperimento che ne ricostruiva la caduta dopo la riapertura dell’istruttoria sulla sua morte.

– Carlo Rambaldi mostra alcuni suoi modellini a un programma televisivo per bambini, nel 1973

– Carlo Rambaldi disegna ET, nel 2008

– Il trailer di King Kong: Rambaldi progettò il pupazzo alto 12 metri e il braccio meccanico

– Il trailer di E.T.

– Il trailer di Alien

– Carlo Rambaldi parla di effetti speciali insieme a Mario Bava alla RAI, nel 1975

Foto: : Carlo Rambaldi nel 2010 (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)