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  • Martedì 17 luglio 2012

I fratelli Koch e le presidenziali USA

Due ricchissimi industriali sono da tempo una presenza ingombrante nella politica americana, e stanno investendo molti soldi per far perdere Barack Obama

L’otto luglio scorso il miliardario americano David Koch ha ospitato nella sua casa di Southampton, città dello stato di New York che si affaccia sull’Oceano Atlantico, una raccolta fondi per Mitt Romney, il candidato del Partito Repubblicano alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del prossimo novembre. Per partecipare alla cena gli ospiti hanno pagato 50 mila dollari a testa, le coppie 75 mila. Si è trattato del primo evento organizzato da David Koch per finanziare la campagna presidenziale di Mitt Romney, nel corso di un progetto di raccolta fondi da parte di ricchi conservatori già avviato dai fratelli Koch nelle settimane precedenti. Nelle primarie del Partito Repubblicano che si sono svolte lo scorso autunno, vinte da Mitt Romney, David Koch e suo fratello Charles avevano appoggiato il candidato Herman Cain: ma la loro priorità sembra essere quella di impedire la rielezione di Barack Obama.

Durante la cena ci sono state delle manifestazioni di protesta. Circa duecento manifestanti arrivati da New York hanno accusato il miliardario David Koch di voler comprare le prossime elezioni. Justin Ruben, direttore esecutivo del movimento MoveOn.Org ha scritto sullo Huffington Post che il problema non è tanto il fatto che David Koch finanzi la campagna di Romney, quanto piuttosto quello che il candidato repubblicano dovrà dare in cambio, se eletto, riferendosi ai possibili interventi da parte del futuro governo americano a favore delle molte attività industriali dei fratelli Koch.

David Koch ha 71 anni ed è il proprietario, insieme al fratello Charles di 75, del gruppo Koch Industries. La rivista americana Forbes ha posizionato David Koch al 49esimo posto della classifica degli uomini più ricchi del mondo. Si stima che i due fratelli abbiano ciascuno un patrimonio di 14 miliardi di dollari. La Koch Industries è un gruppo industriale, con sede nella città di Wichita nello stato del Kansas. Le attività principali riguardano la produzione di energia e la raffinazione del petrolio. Il gruppo possiede anche molte società sussidiarie che si occupano di chimica, fertilizzanti, fibre e polimeri, settore minerario, carta, tecnologie per il controllo dell’inquinamento, commercio di materie prime, allevamento di bestiame. La società non è quotata in Borsa.

Il settimanale americano Time ha incluso i fratelli Koch nell’elenco delle cento persone più influenti del 2011. La Koch Industries, la seconda seconda più grande azienda privata degli Stati Uniti, è stata fondata nel 1940 dal padre, Fred Koch, che aveva fatto sviluppare una tecnica innovativa per la raffinazione del petrolio. Secondo il centro di ricerca no profit Center for Responsive Politics la Koch Industries speso più di 50 milioni di dollari, dal 2006, per pagare le lobby che difendono i loro interessi commerciali al Congresso degli Stati Uniti. In un’intervista al Wall Street Journal Charles Koch ha detto che «a causa del nostro attivismo, siamo stati attaccati da vari gruppi del paese».

Dal 2010 David, il più piccolo dei fratelli Koch, è il secondo più ricco residente della città di New York. Il Teatro di Stato della città, nella sede del Lincoln Center, è stato rinominato David Koch Theater dopo una sua donazione di cento milioni di dollari per una ristrutturazione. Altri cento milioni li ha donati per rinnovare le fontane esterne del Museum of Art di New York. Dal 2000 la David Koch Charitable Foundation ha donato più di 600 milioni di euro per la ricerca sul cancro, per migliorare i centri medici, per sostenere le istituzioni educative. Nel 2006 il periodico The Chronicle Philanthropy lo ha inserito nell’elenco dei migliori cinquanta filantropi del mondo per la sua attività di beneficenza.

Nel 2008 Forbes ha classificato la Koch Industries come la seconda più grande azienda privata degli Stati Uniti, con un fatturato annuo di 98 miliardi di dollari. Nel 1989 ci sono state le prime accuse contro il gruppo per aver tenuto un comportamento scorretto in tema ambientale, per aver inquinato con le sue attività senza il rispetto dei decreti del governo americano in materia. Durante gli anni ’90 è stata chiamata in causa in più di trecento processi, ricevendo alcune condanne.

I fratelli Koch sono stati accusati da alcune organizzazioni americane di aver destinato ad alcune società no profit milioni di dollari diretti di fatto alla campagna presidenziale 2012 di Mitt Romney. Secondo una sentenza della Corte Suprema americana del gennaio 2010  non si può proibire ai gruppi industriali di contribuire in maniera indipendente alle campagne elettorali. Inoltre, nel marzo dello stesso anno la Corte d’appello del District of Columbia ha aggiunto che le donazioni ai gruppi indipendenti dai candidati, esterni ai comitati elettorali, non devono essere limitate.

David e Charles Koch sono tra i molti industriali che appoggiano la campagna di Romney: ci sono almeno 32 sostenitori miliardari che lo appoggiano tra i 400 più importanti degli Stati Uniti. Secondo Forbes i due fratelli avrebbero messo insieme 400 milioni di dollari per sostenere la campagna repubblicana. Il Partito Democratico americano ha accusato Romney di aver promesso ai fratelli Koch tagli alle tasse e sussidi per i settori dove opera la loro azienda e David e Charles Koch di aver cercato di boicottare, anche in passato, i candidati democratici, con l’acquisto di cartelli pubblicitari contro di loro e appoggiando le politiche del partito dei Tea Party.

I fratelli Koch sono considerati da sempre come i finanziatori “occulti” del Partito Repubblicano. Oltre ad aver creato una fondazione per addestrare migliaia di attivisti del Tea Party, avrebbero versato soldi al partito per oltre 100 milioni di dollari. Oltre che per i metodi “poco chiari” di finanziamento al partito repubblicano, i fratelli Koch sono stati accusati dalla stampa americana per i loro affari nella costruzione di migliaia di chilometri di oleodotti e raffinerie in diversi stati del mondo. La rivista americana Bloomberg Markets ha accusato una società controllata dal gruppo Koch Industries di aver negoziato con l’Iran e segnalato una filiale in Francia di aver pagato delle tangenti per vincere commesse di mercato in Africa, India e Medio Oriente. Nel commercio con l’Iran sarebbero state coinvolte le filiali del gruppo che si trovano in Germania e in Italia in un piano petrolchimico allo studio dal paese iraniano, nonostante gli Stati Uniti abbiano vietato il commercio con l’Iran dal 1995.

Il gruppo ha fatto sapere che i rapporti con l’Iran si sono interrotti nel 2006. Inoltre, in un comunicato pubblicato online, la Koch Industries ha risposto alle accuse di Bloomberg Markets, sostenendo che la società ha sempre obbedito alla legge. Nel 1999 una giuria del Texas ha condannato la Koch Industries al pagamento di una somma di 296 milioni di dollari per la rottura di un oleodotto, all’epoca la multa più alta comminata a un’industria americana. A causa del mancato rispetto delle norme, secondo la giuria, la rottura dell’oleodotto ha provocato un’esplosione in cui sono morti due ragazzi. Nella puntata della scorsa settimana della serie tv “The newsroom”, il giornalista protagonista si mette nei guai col suo network televisivo per aver attaccato in onda i fratelli Koch e i loro finanziamenti ai Tea Party.

Secondo il quotidiano inglese Guardian i Koch starebbero per lanciare un database, dal nome Themis, in cui registrare tutti gli americani affiliati ai Tea Party e quelli che, come loro, condividono posizioni anti-governative e libertarie: progetto finanziato con 2,5 milioni di dollari. Alle elezioni presidenziali del 1980 David Koch si è candidato con il Partito Libertario degli Stati Uniti al ruolo di vicepresidente, su invito del leader del partito Ed Clark, raccogliendo pochi voti. Durante un incontro per raccogliere fondi a giugno nella città di Vail, nello stato del Colorado, Charles Koch ha definito la prossima elezione presidenziale come «la madre di tutte le battaglie».

Il 29 marzo scorso è uscito “Brothers Koch Exposed”, film diretto da Robert Greenwald che racconta la storia e gli affari di David e Charles Koch.