I lanciarazzi dei minatori spagnoli
Le foto delle proteste nelle Asturie, che proseguono e diventano più creative (e violente)
Da oltre un mese i minatori spagnoli protestano contro i tagli al settore decisi dal nuovo governo di Mariano Rajoy. Dalle cinque di questa mattina circa duecento minatori hanno bloccato l’autostrada AS-117 a El Entrego, nelle Asturie, servendosi di tronchi d’albero e bruciando pneumatici. Si sono anche scontrati con la polizia che era intervenuta per liberare la strada: i minatori hanno lanciato sassi e razzi con lanciarazzi fatti in casa e i poliziotti hanno lanciato i gas lacrimogeni e sparato proiettili di gomma. I minatori si sono difesi dietro barricate improvvisate e gli scontri, piuttosto violenti, sono durati almeno due ore.
(Le foto delle proteste dei minatori spagnoli a Vega del Rey)
Le nuove misure prevedono la riduzione del contributo statale al settore minerario da 300 a circa 110 milioni di euro l’anno, con un taglio dunque di circa il 60 per cento. Secondo i sindacati i tagli mettono a rischio l’intera industria mineraria – fondamentale in regioni settentrionali come il Leon e le Asturie – e minacciano fino a 30 mila posti di lavoro. Nelle ultime settimane migliaia di minatori hanno organizzato scioperi e proteste e si sono scontrati più volte, piuttosto pesantemente, contro la polizia. I sindacati hanno detto che venerdì centomila minatori inizieranno una marcia dalle cave in cui lavorano che durerà alcune settimane e terminerà in una grande dimostrazione a Madrid.