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  • Mercoledì 9 maggio 2012

La regina Elisabetta ha preso un parlamentare in ostaggio

E accade una volta l'anno, per vecchie tradizioni che hanno a che fare anche con Guy Fawkes, quello di V for Vendetta

di Antonello Guerrera - @antoguerrera

(Oli Scarff - WPA Pool/Getty Images)
(Oli Scarff - WPA Pool/Getty Images)

Il deputato conservatore britannico Marc Francois questa mattina è stato rinchiuso per alcune ore a Buckingham Palace, a Londra. È stato rilasciato soltanto quando la regina Elisabetta II, che nel frattempo è andata in Parlamento, è tornata sana e salva al suo palazzo.

Oggi infatti la regina britannica Elisabetta II ha aperto come tradizione il nuovo anno del Parlamento parlando alla camera dei Lord. Si tratta di un discorso tradizionale e molto seguito – un sunto dei temi principali affrontati oggi si può trovare qui – in quanto la Regina nella circostanza elenca le priorità che il governo britannico dovrà affrontare nei mesi successivi (anche se in realtà il discorso è scritto dal governo in carica). Dal 1952, da quando è diventata regina, Elisabetta II ha inaugurato tutte le sessioni del Parlamento a Westminster, ad eccezione del 1959 e del 1963, quando era incinta rispettivamente del principe Andrea, duca di York, e del principe Edoardo.

Generalmente il discorso della Regina si teneva in novembre, ma poi il governo britannico ha preferito spostarlo in maggio per far combaciare l’anno parlamentare con il calendario elettorale, visto che dall’approvazione del Fixed Term Parliament Act del 2011 le elezioni legislative britanniche si devono tenere sempre in maggio. L’attuale tradizione del discorso della Regina risale alla riapertura del Palazzo di Westminster nel 1852 anche se alcune sue formalità e tradizioni risalgono a tempi precedenti.

Una di queste è proprio quella dell'”hostage MP“, ossia del “parlamentare ostaggio”. Questa tradizione prevede che la Regina lasci Buckingham Palace per andare alla Camera dei Lord, nel Palazzo di Westminster, solo dopo che un parlamentare della Camera dei Comuni viene “preso in ostaggio” a Buckingham Palace, come garanzia per la sicurezza e l’incolumità della Regina qualora il Parlamento si dovesse rivelare particolarmente ostile nei suoi confronti. L'”ostaggio”, che quest’anno è stato appunto il deputato conservatore Marc Francois, viene “rilasciato” solo quando la Regina è tornata sana e salva al suo palazzo.

La tradizione si deve al fatto che storicamente Westminster è stato spesso un luogo ostile per i reali, considerando le frizioni tra monarchia e Parlamento di alcuni secoli fa. La tradizione dell’ostaggio risale precisamente all’epoca di Carlo I, re d’Inghilterra, Scozia, Irlanda dal 1625 al 1649. Durante la sua reggenza crebbero parecchio le tensioni politiche e religiose nel paese che poi diedero luogo alla Guerra civile inglese (1642-1660).

Carlo I era avverso al Parlamento, che si opponeva ai suoi tentativi di aumentare il suo potere, e ai Puritani, che erano ostili alle sue politiche religiose, per loro troppo vicine al cattolicesimo. L’episodio da cui deriva la tradizione dell'”hostage MP” risale precisamente al 4 gennaio 1642, quando Carlo I irruppe nella Camera dei Comuni per far arrestare, senza riuscirvi, cinque suoi membri per “tradimento”, dopo che questi avevano provato a far arrestare sua moglie, la regina Enrichetta Maria di Francia, cattolica. Successivamente, nel 1649, Carlo I fu catturato, processato da una commissione della Camera dei Comuni e decapitato per alto tradimento.

Dal 1642, dunque, ogni sovrano inglese si guarda bene dall’entrare nella Camera dei Comuni. Non a caso, la Regina tiene il suo discorso presso la Camera dei Lord, dove si accalcano anche i deputati della Camera dei Comuni secondo un altro vecchio rituale: quando la Regina arriva a Westminster, tutti si alzano. La Regina invita poi i Lord a sedersi e chiede al Lord Gran Ciambellano (un ministro della Corona responsabile del palazzo di Westminster e della Camera dei Lord) di inviare il “Black Rod” (“asta nera” dall’inglese), un esponente dei Lord, a convocare la Camera dei Comuni.

Il Black Rod si dirige dunque verso la porta della Camera dei Comuni che tradizionalmente gli viene chiusa in faccia. Questo per simboleggiare l’indipendenza dei deputati della Camera dei Comuni. Il Black Rod allora batte per tre volte sulla porta con l’asta nera, e solo in questo momento viene fatto accedere alla Camera. Il Black Rod si inchina allo speaker della Camera e riporta l’invito della Regina, che si trova nella Camera dei Lord, verso la quale si avviano i deputati in maniera tradizionalmente rumorosa e poco composta. Alcuni deputati, come fa ogni anno il laburista Dennis Skinner dal 1970, per protesta rimangono fuori dalla Camera dei Lord mentre parla la Regina.

Un’altra tradizione legata al discorso della Regina è questa: la Queen’s Body Guard of the Yeomen of the Guard, ossia la guardia personale del sovrano del Regno Unito, prima dell’arrivo della Regina a Westminster controlla rigorosamente i sotterranei del palazzo con alcune lanterne. Si tratta di un compito puramente cerimoniale che simboleggia la ricerca dei traditori che vogliono attentare alla vita del sovrano.

Questa tradizione risale alla cosiddetta “Congiura delle polveri” del 5 novembre 1605, quando Guy Fawkes, un militare inglese in combutta con cospiratori cattolici, provò a uccidere il re Giacomo I d’Inghilterra e tutti i membri del Parlamento inglese riuniti nella Camera dei Lord durante l’apertura delle sessioni parlamentari mettendo dell’esplosivo nei sotterranei di Westminster. Il complotto fu scoperto da Thomas Knyvet, una guardia degli Yeomen of the Guard. Il personaggio di Guy Fawkes, poi, sarebbe stato ripreso da “V”, il personaggio del fumetto di Alan Moore e David LLoyd V for Vendetta, da cui sono stati tratti l’omonimo film di James McTeigue e più recentemente le maschere di attivisti di Occupy e di Anonymous.

nella foto, Elisabetta II e il principe Filippo (Oli Scarff – WPA Pool/Getty Images)