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  • Giovedì 3 maggio 2012

Pausa pranzo in discoteca

Slate racconta una cosa dicendo che in Svezia va molto di moda, da un paio d'anni

In this photo taken Tuesday March 20, 2012, DJ Jessie Granqvist at the Lunch Beat event at a cultural center in central Stockholm. Lunch Beat events are held monthly in Stockholm to crowds of hundreds where organizers say the party starts at noon and goes on for one hour. There is no alcohol, which means there's a different ambiance compared to nighttime clubbing. (AP Photo/Kirsten Thyberg Eddyson)
In this photo taken Tuesday March 20, 2012, DJ Jessie Granqvist at the Lunch Beat event at a cultural center in central Stockholm. Lunch Beat events are held monthly in Stockholm to crowds of hundreds where organizers say the party starts at noon and goes on for one hour. There is no alcohol, which means there's a different ambiance compared to nighttime clubbing. (AP Photo/Kirsten Thyberg Eddyson)

Negli ultimi anni in Svezia pare si sia diffusa la moda di passare la pausa pranzo in discoteca: si tratta dei cosiddetti Lunch Beat, che sono stati inventati da un gruppo di amici e che si sono diffusi rapidamente in tutto il paese e in alcune altre città europee.

Il primo Lunch Beat è stato organizzato nel giugno 2010 da 14 persone nel garage dell’azienda in cui lavoravano, a Stoccolma. Si divertirono molto e decisero di ripetere l’esperienza. Grazie al passaparola sempre più persone parteciparono ai loro incontri, che ora vengono organizzati in molte città della Svezia, Serbia, Finlandia e a breve anche a Porto, in Portogallo, e a Bruxelles, in Belgio. Chiunque può organizzare o partecipare a un Lunch Beat – che è un evento pubblico e no profit – a patto di rispettare un manifesto di dieci regole: i Lunch Beat devono durare un’ora e coincidere con la pausa pranzo, devono prevedere un dj-set di 60 minuti e comprendere un pasto da portare via, sono vietati alcol e droghe, è proibito parlare di lavoro. La regola fondamentale però è che si deve ballare. Altrimenti, si legge nel manifesto, «andate a pranzare da un’altra parte».

L’idea centrale del Lunch Beat è che i lavoratori passino un’ora a metà giornata a ballare con gli amici e a scaricare la tensione, per poi tornare al lavoro rilassati e di buon umore. Nathalie Rothschild ha raccontato su Slate il Lunch Beat a cui ha partecipato a Stoccolma, il 24 aprile scorso. L’incontro era stato organizzato in un locale del centro culturale Kulturhuset. Il biglietto costava circa 14 euro, comprendeva un panino, acqua e un frutto, e la sala – dalle finestre oscurate – era affollata da circa 600 persone. I partecipanti avevano dai 20 ai 50 anni e facevano le professioni più svariate: ingegneri, broker assicurativi, grafici, impiegati delle associazioni no profit. Alcuni partecipanti hanno definito il Lunch Beat – iniziato a mezzogiorno e terminato all’una in punto – un’alternativa divertente alla palestra, mentre altri lo hanno descritto come una sorta di discoteca dove si va solo per ballare, senza alcuna intenzione di ubriacarsi o far colpo su qualcuno.

Slate spiega che il Lunch Beat ha più un aspetto salutistico che trasgressivo, e spesso sono le stesse aziende a comprarne i biglietti per i propri dipendenti. Ne ha parlato bene anche Sunt Liv, un sito Internet svedese realizzato dai sindacati e dagli impiegati del governo per promuovere la sanità pubblica e i buoni ambienti di lavoro. Nel 2011 l’espressione “lunch disco” è stata ufficialmente riconosciuta dal Consiglio del linguaggio svedese e nel dicembre dello stesso anno il fondatore del Lunch Beat, Molly Ränge, arrivò al secondo posto in un elenco stilato da Shortcut (la principale rivista che si occupa di lavoro in Svezia) sulle cento persone che hanno reso la Svezia un posto più divertente in cui vivere.

Foto: la Deejay Jessie Granqvist in un Lunch Beat a Stoccolma il 20 marzo 2012 (AP Photo/Kirsten Thyberg Eddyson)