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  • Venerdì 23 marzo 2012

Il Regno Unito vuole controllare i prezzi degli alcolici

Il governo sta valutando se imporre un prezzo minimo per ridurre costi e reati, e presenta la proposta con dei grafici

US President Barack Obama (R) and British Prime Minister David Cameron (L) clink bottles of beer as they trade bottles to settle a bet on the US-UK World Cup Soccer game during a meeting on the sidelines of the G20 Summit in Toronto, Ontario, Canada, June 26, 2010. Obama gave Cameron a case of 312 Beer and Cameron gave Obama a case of Hobgoblin. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)
US President Barack Obama (R) and British Prime Minister David Cameron (L) clink bottles of beer as they trade bottles to settle a bet on the US-UK World Cup Soccer game during a meeting on the sidelines of the G20 Summit in Toronto, Ontario, Canada, June 26, 2010. Obama gave Cameron a case of 312 Beer and Cameron gave Obama a case of Hobgoblin. AFP PHOTO / Saul LOEB (Photo credit should read SAUL LOEB/AFP/Getty Images)

Il primo ministro britannico, David Cameron, ha annunciato che il suo governo sta valutando se introdurre un prezzo minimo obbligatorio per le bevande alcoliche, allo scopo di contrastarne gli abusi e le loro conseguenze sulla società. Se le nuove norme dovessero entrare a regime, le bevande non potrebbero costare meno di 50 centesimi di sterlina per ogni 10 millilitri di alcol che contengono.

Cameron ha spiegato che l’abuso di alcol «non è una questione da poco» nel Regno Unito, in quanto riguarderebbe all’incirca la metà di tutti gli alcolici consumati nel paese. «Drena risorse ai nostri ospedali, crea criminalità e violenza, genera caos per le strade e diffonde la paura nelle nostre comunità». «La metà di tutti i reati in Regno Unito è collegata all’alcol», ha detto Theresa May, il ministro degli Interni. Il governo dice che secondo i dati il consumo di alcolici cresce al diminuire del loro prezzo, e quindi un intervento che alzi i prezzi può contribuire a combattere gli abusi.

Insieme all’introduzione del prezzo minimo, il governo britannico avrebbe intenzione di proibire le vendite promozionali degli alcolici e introdurre controlli sul sangue all’uscita da pub e nightclub. La proposta sarà analizzata e discussa nel corso della prossima estate. Il parlamento scozzese ha approvato negli scorsi mesi una legge di simile orientamento, che introduce il prezzo minimo per gli alcolici. Il governo britannico ha diffuso anche dei grafici con dei dati sul consumo di alcol in Regno Unito, sostenendo che mostrino come questo sia collegato, tra le altre cose, anche al prezzo delle bevande.

I dati del servizio sanitario nazionale britannico (National Health Service, NHS) dicono che ogni anno lo Stato spende circa 3,2 miliardi di sterline in cure e trattamenti frutto dell’abuso di alcol. Il ministro degli Interni britannico ha detto che allargando la stima anche ai costi indiretti, la cifra globale a carico dello Stato arriva fino a 21 miliardi di sterline, circa 25 miliardi di euro. Il governo spera che il provvedimento porti a un rialzo dei prezzi e quindi disincentivi il consumo di alcolici soprattutto da parte dei più giovani. Le bevande più esposte sarebbero il sidro, soprattutto quello più economico, e le birre doppio malto. Una lattina di sidro contenente 40 millilitri di alcol oggi in Regno Unito costa circa 87 centesimi. Le aziende produttrici di alcolici si sono opposte al provvedimento definendolo dannoso e frutto di una logica “semplicistica”.

foto: David Cameron e Barack Obama bevono una birra al G20 di Toronto. (SAUL LOEB/AFP/Getty Images)