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  • Lunedì 27 febbraio 2012

La tv governativa russa denuncia un complotto per uccidere Putin

Secondo Pervyĭ kanal sono state arrestate due persone legate al terrorismo ceceno, a pochi giorni dal voto per le presidenziali

(AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
(AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Oggi Pervyĭ kanal (“Canale Uno”), la principale tv pubblica russa controllata dal governo, ha fatto sapere che sarebbe stato sventato un attacco al premier russo e candidato alle prossime elezioni presidenziali, Vladimir Putin. La tv parla di almeno due uomini arrestati nel porto di Odessa, in Ucraina, che “stavano preparando” un attentato per uccidere Putin a Mosca dopo le elezioni del 4 marzo. Secondo la tv governativa sarebbe stato trovato già dell’esplosivo a Kutuzovsky Prospekt, la strada che normalmente percorre Putin per recarsi nel palazzo del governo nella capitale. Uno dei portavoce di Putin ha confermato la notizia, ma per ora non ha fornito ulteriori dettagli. L’operazione sarebbe stata condotta dai servizi segreti russi in collaborazione con quelli ucraini. A nessuna testata giornalistica straniera o indipendente sfugge il singolare tempismo del presunto complotto, a meno di una settimana dalle elezioni presidenziali in Russia.

Secondo Pervyĭ kanal i due uomini sarebbero legati a Doku “Dokka” Umarov, il leader del movimento separatista e della resistenza islamica in Cecenia, che Putin nell’ultimo decennio ha combattuto strenuamente e con metodi considerati spesso duramente repressivi e violenti. Umarov è ricercato dalle autorità russe per diversi gravi attentati compiuti in Russia (come quello alla metropolitana di Mosca nel 2010) ma per ora è ancora latitante. Pervyĭ kanal ha anche mostrato un video in cui si vedono i presunti terroristi mentre si addestrano per “preparare l’attacco”. I terroristi, che avrebbero la cittadinanza russa, sarebbero arrivati in Ucraina dagli Emirati Arabi Uniti, passando per la Turchia.

L’inchiesta che ha portato agli arresti di oggi, stando a quanto dice Pervyĭ kanal, sarebbe nata da un’esplosione accidentale dello scorso gennaio in un appartamento di Odessa, dove alcuni terroristi stavano preparando degli ordigni. All’inizio di febbraio, invece, sempre a Odessa erano stati arrestati altri 3 uomini per terrorismo, anche se ancora non è chiaro se questi siano legati al presunto complotto per uccidere Putin, che è candidato alle prossime elezioni presidenziali che si terranno il 4 marzo in Russia. Gli ultimi sondaggi lo danno favorito con circa il 60 per cento delle intenzioni di voto.

foto: AP/Alexander Zemlianichenko