Chi lavora di più in Europa?

Stando ai dati dell'OCSE, la risposta è piuttosto sorprendente

(Oli Scarff/Getty Images)
(Oli Scarff/Getty Images)

L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato uno studio sulle ore di impiego dei lavoratori dei suoi paesi membri. I risultati di questo studio, che si basa su dati del 2010, mostrano qualche sorpresa che smentisce alcuni luoghi comuni degli ultimi tempi. Dei 34 paesi che fanno parte dell’OCSE, un’organizzazione internazionale di studi economici per paesi sviluppati che hanno in comune l’economia di mercato, chi lavora di più sarebbero i sudcoreani, con 2.193 ore di lavoro all’anno.

Poi verrebbe il Cile con 2.068 ore e al terzo posto, piuttosto sorprendentemente, la Grecia, che con le sue 2.017 ore di impiego annuale per ogni singolo lavoratore è in vetta alla classifica europea per ore di lavoro pro capite. Al contrario, la Germania è tra i paesi europei che richiede meno sforzi ai suoi cittadini: un lavoratore tedesco in media lavora 1.408 ore all’anno, piazzandosi così al penultimo posto della classifica di ore lavorate all’anno pro capite, in fondo alla quale c’è l’Olanda con 1.337 ore. Dunque un lavoratore greco, secondo l’OCSE, nel 2010 ha lavorato il 40 per cento di più rispetto a un suo pari tedesco (fonte grafico: BBC).

Nella classifica dei lavoratori più assidui, dietro la Grecia ci sono paesi piuttosto eterogenei come Ungheria (in forte crisi economica ma al secondo posto per ore lavorate), Polonia (in crescita), Estonia, Turchia, Repubblica Ceca e poi, settima, l’Italia, con 1.778 ore di lavoro annuali pro capite.

L’OCSE, successivamente, ha calcolato la produttività delle ore di lavoro svolte da ogni singolo paese, rapportando il numero di ore di lavoro pro capite al Prodotto Interno Lordo di ogni nazione. Qui le cose cambiano, e di molto: in testa alla classifica europea spunta dunque il Lussemburgo insieme alla Norvegia. Poi ci sono Irlanda, Belgio, Olanda e Francia. Settima è la Germania, che dunque, nonostante i suoi eccellenti risultati economici anche in tempi di crisi, nel 2010 ha prodotto paradossalmente meno di altri paesi rispetto alle ore di lavoro che ha effettivamente richiesto ai suoi cittadini.

Nella classifica europea della produttività delle ore lavorative, come prevedibile, la Grecia si trova nelle ultime posizioni. Ma nel 2010 hanno fatto peggio di lei, in ordine decrescente, Slovacchia, Portogallo, Repubblica Ceca, Estonia, Turchia, Ungheria e Polonia. Tutti paesi dell’est Europa più la Turchia e il Portogallo, che all’epoca era già in crisi. Secondo il calcolo delle ore lavorate rispetto al PIL, anche l’Italia è nelle ultime posizioni in Europa, poco sopra alla Grecia. Tra Grecia e Italia, infatti, ci sono solo la Slovenia e l’Islanda. Nonostante questo l’Italia rimane in linea con la media dei paesi OCSE.

Nella foto, un’operatrice ecologica ad Atene, Grecia (Oli Scarff/Getty Images)