Che cosa sta pubblicando Wikileaks

Sono le email sottratte a Stratfor, un'importante società statunitense specializzata in intelligence, probabilmente da Anonymous

Oggi Wikileaks ha iniziato a diffondere parte dei cinque milioni di email sottratti a Stratfor, un’importante società statunitense specializzata nell’analisi geopolitica e di intelligence. Le email risalgono a un periodo di tempo compreso tra l’estate del 2004 e l’inverno del 2011. Secondo i responsabili di Wikileaks, mostrano efficacemente il modo in cui funziona la società con “la sua rete di informatori, la struttura che si occupa dei pagamenti, delle tecniche di riciclaggio del denaro e dei sistemi psicologici”. Le email sono state analizzate con la collaborazione di diverse testate, che ne stanno pubblicando riassunti e resoconti. Tra i giornali e i periodici che partecipano ci sono The Hindu, Pagina 12, Rolling Stone, La Nacion e per l’Italia L’espresso, che ha pubblicato un primo articolo in merito.

Nel comunicato con cui annuncia l’avvio delle pubblicazioni, Wikileaks non specifica come sia entrata in possesso dei file. Lo scorso dicembre il sito di Stratfor subì un attacco informatico da parte di alcuni hacker, che dissero di riconoscersi nelle iniziative di Anonymous. È quindi molto probabile che le email siano state ottenute durante quell’attacco e successivamente passate a Wikileaks, come hanno confermato alcune persone vicine ad Anonymous su Wired. Il gruppo che violò il sito di Stratfor avrebbe deciso di consegnare il materiale a Wikileaks perché l’organizzazione aveva maggiori risorse per analizzare, selezionare e diffondere il materiale.

«Wikileaks ha grandi mezzi per pubblicare e svelare informazioni. Inoltre lavorano con diversi media, cosa che noi non facciamo. Wikileaks è il partner ideale per questo tipo di cose. L’Antisec raccoglie questa merda, Wikileaks la diffonde nel modo più consono», ha spiegato uno dei membri di Anonymous a Wired. L’Antisec (“Operazione Anti-sicurezza”) è una iniziativa congiunta tra gli attivisti di Anonymous e quelli di LulzSec tesa principalmente ad attaccare i server di siti istituzionali e grandi imprese. Gli obiettivi sono in genere scelti in base alla scarsa sicurezza dei loro sistemi e, a volte, per le informazioni che possono essere ottenute con la violazione dei loro server.

Dopo aver realizzato l’attacco contro Stratfor, gli autori dell’iniziativa avrebbero girato i milioni di email sottratti su un server di Wikileaks. L’organizzazione a quel punto avrebbe comunicato la conferma dell’avvenuta ricezione con un messaggio in codice, che potrebbe essere questo tweet pubblicato lo scorso 30 dicembre a pochi giorni dalla violazione dei sistemi di Stratfor.

Nei giorni scorsi erano circolate voci insistenti sull’imminente pubblicazione delle email, cosa che aveva spinto Stratfor a pubblicare un proprio comunicato ufficiale sulla vicenda dove si ricorda che l’operazione di Wikileaks è illegale e costituisce una grave violazione della privacy. La società ricorda che alcune email potrebbero essere state modificate o male interpretate e che, comunque, l’azienda non entrerà in alcun caso nel merito dei contenuti rivelati da Wikileaks.

Stratfor non è una organizzazione governativa e non è affiliata con nessun governo. Le email sono di una proprietà privata. Come tutta la posta elettronica privata, è stata scritta in modo informale, con l’idea che solamente mittente e ricevente vi potessero accedere. Dovrebbero essere quindi lette tenendo questo in mente. Stratfor si rende conto che questa violazione e le conseguenze che ha avuto, compresa la diffusione da parte di Wikileaks, hanno creato molte difficoltà ai nostri abbonati, amici e impiegati. Ci scusiamo per qualsiasi problema che sia stato causato da questo incidente, e apprezziamo la solidarietà che è stata mostrata a Stratfor dal momento dell’attacco.

Dalle email fino a ora pubblicate da Wikileaks non sono comunque emerse informazioni o dati di particolare rilevanza. La corrispondenza tra gli impiegati di Stratfor testimonia una certa disinvoltura nell’occuparsi di temi anche delicati come l’uccisione in Pakistan di Osama Bin Laden, o gli strascichi della vicenda di Bhopal e della nube tossica che si produsse nello stabilimento della Union Carbide, che dal 1984 a oggi ha causato la morte di migliaia di persone. Gli esperti e gli analisti di Stratfor dimostrano di avere accesso a fonti di alto livello, che comprendono anche persone vicine alle strutture di intelligence statunitensi. Fabio Chiusi ha raccolto sul suo blog il materiale che riguarda l’Italia, che sembra essere particolarmente inconsistente: si leggono cose tipo “la politica italiana è incomprensibile” o “la criminalità organizzata è una questione molto attuale”.

In una email, un responsabile di Stratfor dice di poter ottenere l’accesso alle copie dei documenti trovati nel covo di Osama Bin Laden ad Abbottabad. Chiede quali informazioni possano essere utili e gli viene risposto da un collega che l’ideale sarebbe avere i piani di Al Qaida e informazioni sui suoi rapporti con il Pakistan. L’analisi di questi documenti sarebbe poi finita nei rapporti che Stratfor vende ai propri abbonati con informazioni di intelligence e consulenze. Nel caso della vicenda di Bhopal, invece, gli analisti si occuparono di monitorare la campagna online contro Dow Chemical, la società che ora controlla la Union Carbide, intenzionata a sponsorizzare le Olimpiadi di Londra di quest’anno. I materiali furono raccolti attraverso i social network, i forum e i blog: notizie che comunque erano pubbliche e liberamente accessibili a tutti.