La vita di Ted Kennedy

Le foto, la storia e i video eccezionali di un politico eccezionale, che oggi avrebbe ottant'anni

di Arianna Cavallo

Sen. Ted Kennedy, D-Mass., celebrates his re-election with family members and Sen. John Kerry, D-Mass., left, Tuesday night, Nov. 7, 2006, in Boston. (AP Photo/Chitose Suzuki)
Sen. Ted Kennedy, D-Mass., celebrates his re-election with family members and Sen. John Kerry, D-Mass., left, Tuesday night, Nov. 7, 2006, in Boston. (AP Photo/Chitose Suzuki)

Se fosse ancora vivo oggi Edward Kennedy, per tutti Ted, compirebbe 80 anni. Era nato il 22 febbraio del 1932 a Boston, era l’ultimogenito dell’ambasciatore degli Stati Uniti Joseph P. Kennedy, e fratello di John e Bob Kennedy. Pur senza fare mai né il presidente né il governatore, è stato uno dei politici più importanti degli Stati Uniti dell’ultimo secolo.

Ted Kennedy è stato uno dei principali esponenti dell’ala liberal del Partito Democratico, quella più di sinistra, e ha fatto il senatore del Massachusetts per 47 anni, diventando il quarto senatore più longevo della storia degli Stati Uniti nonché il più esperto e celebre della sua generazione. La sua carriera politica iniziò negli anni Sessanta: venne eletto senatore per la prima volta nel 1962, a trent’anni, prendendo il posto del fratello John che nel frattempo era stato eletto presidente. Nel giro di pochi anni vennero assassinati sia John, nel 1963, che Bob, nel 1968. Ted Kennedy diventò una specie di patriarca, di capofamiglia: si prese cura anche dei figli dei suoi fratelli e si ritrovò inevitabilmente a essere l’erede politico di John e Bob. Nel frattempo si era sposato con la modella Joan Bennet: i due ebbero tre figli, il loro matrimonio entrò in crisi a metà degli anni Sessanta e i due divorziarono nel 1982.

Nel 1964 Ted Kennedy fu vittima di un incidente aereo, quando il volo privato su cui si trovava precipitò a causa del maltempo: si ruppe tre vertebre nella parte inferiore della schiena, due costole e gli collassò un polmone e venne ricoverato in ospedale per quattro mesi, mentre il pilota dell’aereo e il suo assistente morirono. Le sue ambizioni presidenziali, date a lungo per inevitabili dalla stampa e dagli osservatori, furono frenate da quello che avvenne nel luglio del 1969, quando Ted Kennedy di ritorno da una festa nell’isola di Chappaquiddick provocò un incidente automobilistico in cui morì una ragazza di 28 anni, Mary Jo Kopechne. Dopo lo scontro Ted Kennedy fuggì e denunciò quanto accaduto soltanto il giorno dopo: per questo venne condannato per omissione di soccorso. Ted Kennedy si candidò alle primarie presidenziali democratiche nel 1980, sfidando il presidente in carica Jimmy Carter: perse la nomination ma ottenne circa un terzo dei voti e secondo la gran parte degli osservatori dell’epoca la sua candidatura critica dette un colpo significativo alla popolarità di Carter, già in difficoltà e contestato da una fetta rilevante del suo stesso partito.

Ted Kennedy era famoso, tra le altre cose, per le sue doti oratorie e il suo carisma, che gli valsero il soprannome di “the lion of the Senate”, il leone del Senato. E anche per le sue capacità di legislatore: durante i suoi 47 anni al Senato furono approvate oltre 300 leggi da lui proposte. Si occupò a lungo di immigrazione, equità economica e sociale e diritti civili ma la sua prima e più importante battaglia fu quella per una riforma sanitaria che desse copertura universale ai cittadini americani. Per quasi mezzo secolo Ted Kennedy è stato un’istituzione dei democratici e dell’intera politica americana, riuscendo a fare due cose che solitamente in politica si escludono a vicenda: lavorare con i politici dello schieramento opposto al proprio in modo continuo e proficuo – insieme al repubblicano John McCain fece una delle più importanti proposte di legge sull’immigrazione – e imporsi come punto di riferimento e bussola ideologica per militanti ed elettori del suo partito.

Il discorso che Kennedy rivolse alla convention democratica del 1980, quella in cui arrivò da candidato sconfitto, è tutt’ora ricordato come uno dei discorsi più belli della storia politica statunitense nonché un manifesto del progressismo.

Ted Kennedy è stato tra i primi politici a schierarsi con Barack Obama durante le primarie democratiche del 2008, e la sua dichiarazione di sostegno fu molto importante per sdoganare un candidato il cui tentativo presidenziale appariva all’establishment ingenuo, velleitario e destinato al fallimento. Alla convention presidenziale del 2008, già gravemente malato, tenne un discorso di sostegno a Barack Obama che commosse molti dei presenti.

Ted Kennedy, che nel frattempo nel 1992 si era risposato con Victoria Reggie, ha sostenuto molto anche la riforma sanitaria proposta da Obama, che però non ha fatto in tempo a vedere approvata. A maggio 2008 gli venne diagnosticato un cancro al cervello e morì nell’agosto del 2009 nella sua casa di Hyannis Port, in Massachusetts.

La riforma sanitaria fu approvata definitivamente il 23 marzo del 2010. Durante la discussione finale in Senato, avvenuta dopo la sua morte, il 92enne senatore democratico Robert Byrd, amico e collega di Kennedy, si fece accompagnare in carrozzina in aula – era assente da tempo e in precarie condizioni di salute – e al momento di votare ruppe il rigido protocollo del Senato. Chiamato dalla presidenza, invece di dire il canonico «Aye» (sì), disse: «This is for my friend Ted Kennedy. Aye!» («Questo è per il mio amico Ted Kennedy. Sì!»).